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Catania e l’altra sanità: migliaia le visite ambulatoriali rinviate

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – In tempi di pandemia spesso ci si dimentica anche del calvario dei pazienti ordinari, quelli che non hanno nulla a che vedere col coronavirus, ma sono costretti ad andare in ospedale per patologie croniche, infarti, ictus e altre malattie. E’ chiaro a tutti che il Covid ha ridotto il numero di letti e le prestazioni ordinarie e spesso alcuni di questi malati attendono anche giorni in pronto soccorso prima di essere ricoverati. Addirittura al Policlinico, l’azienda ospedaliera più grande di tutta la provincia, se un paziente ha bisogno di terapia intensiva rischia di finire a Caltagirone perché i due reparti di rianimazione, quello del Policlinico e l’altro del San Marco sono tutti destinati ai pazienti Covid. In supporto dei malati ospedalieri il Policlinico Morgagni ha destinato agli altri ospedali 15 posti letto di rianimazione.

Oltre ai malati gravi, a soffrire per questo periodo di pandemia sono anche migliaia e migliaia di cittadini che hanno bisogno di una visita ambulatoriale che viene spesso rimandata. Addirittura ormai negli ospedali ci sono migliaia di pazienti in lista d’attesa per visite e interventi chirurgici non gravi. Ma numerosi medici e oncologi sostengono che quando la pandemia finirà ci sarà da fare i conti con questa carenza di visite ambulatoriali che speriamo non si traducano in un elevato aumento del numero di patologia grave e di tumori con una ovvia crescita anche dei decessi.

Insomma sono temi molto delicati che sino a quando la paralisi è stata di pochi mesi si era riusciti a contenerla, ma adesso la carenza di visite e gli ambulatori a regime ridotto sta facendo emergere una montagna di prestazioni inevase che nei prossimi anni rischia di abbattersi sul servizio sanitario e sullo stato di salute di migliaia di pazienti.

Il tema delle prestazioni mancate e anche il coordinamento tra le istituzioni che si occupano della salute dei cittadini, sono stati al centro di una seduta della IV commissione consiliare Sanità, presieduta da Sara Pettinato, che ha ospitato i segretari generali dei sindacati confederali – Giacomo Rota (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Enza Meli(Uil) – assieme a rappresentanti di categoria – per la Cgil Rosaria Leonardi, Gaetano Del Popolo, Giuseppina Rotella e Carmelo De Caudo; per la Cisl Massimo De Natale e Alfio Giulio, per la Uil Stefano Passarello e Maria Pia Castiglione, Raffaele Lanteri di Ugl Sanità.

È stata ribadita la richiesta di un confronto tra il Comune, con il sindaco Salvo Pogliese massima autorità cittadina sulla Sanità pubblica, l’Asp, le direzioni sanitarie delle aziende ospedaliere, le parti sociali, l’assemblea cittadina e la rappresentanza regionale.

«I ritardi nelle prestazioni sanitarie ambulatoriali e chirurgiche – ha detto Sara Pettinato, chirurga oncologa – con la riattivazione della cosiddetta medicina del territorio e la ripresa delle attività di screening sono argomenti prioritari insieme a un piano vaccinale regionale, alla gestione delle risorse in arrivo per la sanità con l’implementazione del personale sanitario, sono problematiche sul tappeto che vanno affrontate assieme alle espressioni sociali e istituzionali del territorio, per dare risposte concrete ai cittadini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA