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Caso Grillo: ‘afferrata per la testa e stuprata più volte’, le accuse a Ciro e agli altri/Adnkronos

Di Redazione |

Tempio Pausania, 26 nov. (dall’inviata Elvira Terranova) -“Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”. Eccolo, l’atto di accusa della Procura che ha portato Ciro Grillo, e i suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, a processo. A partire dal prossimo 16 marzo. Come ha deciso oggi la gup di Tempio Pausania Caterina Interlandi, dopo un’ora di camera di consiglio. Per l’accusa non fu sesso consenziente, come hanno raccontato fin dal primo istante gli indagati, ma violenza sessuale di gruppo. E’ stata la presunta vittima, una ragazza italo-norvegese che oggi ha 21 anni, a mettere a verbale tutto quello che sarebbe accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 i Costa Smeralda. “Verso le sei del mattino”, mentre la sua amica Roberta (nome di fantasia ndr)dormiva, la giovane è “stata costretta” ad avere rapporti sessuali con uno dei ragazzi mentre “gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare”. L’avrebbero poi costretta a bere mezzo bottiglia di vodka contro il suo volere. La “lucidità risultava enormemente compromessa” quando è stata “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati” l’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti”.

A carico dei ragazzi ci sono anche alcune fotografie ritrovate sui cellulari e qualche intercettazione. I magistrati hanno fatto mettere sotto controllo non solo i telefoni dei ragazzi, ma anche di altre persone. Anche la moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, Parvin Tadjik, è stata ascoltata dai pm: ha raccontato che quella sera dormiva nell’appartamento accanto, ma non si sarebbe accorta di nulla. Lo scorso novembre 2020, a oltre un anno dalla vicenda, la procura guidata da Gregorio Capasso ha inviato la notifica della chiusura delle indagini, alle difese. Il procuratore Capasso e la sostituta Laura Bassani, che nel frattempo è stata trasferita a Sassari, hanno inserito nel fascicolo le immagini ritrovate nei telefoni che, secondo l’accusa, mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza, che dormiva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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