Roma, 31 mag. ‘’Nella nostra impostazione questa era l’unica possibilità, nel caso in cui la Corte costituzionale dovesse accogliere la questione che è stata sollevata, per poter celebrare il processo, salvo ipotizzare delle modifiche legislative di cui per la verità al momento non si vede alcuna proposta. Abbiamo un’ulteriore strada da percorrere rispetto a quelle percorse finora e che purtroppo non hanno portato ad alcun risultato utile perché la situazione di impantanamento è tale che non si riusciva a venirne fuori’’. Così il procuratore di Roma Francesco Lo Voi al termine dell’udienza preliminare sul caso di Giulio Regeni in cui il gup ha accolto la richiesta della Procura inviando gli atti alla Consulta.

‘’Abbiamo ritenuto di far valere il profilo di incostituzionalità con riferimento all’avvenuta costituzionalizzazione di principi che derivano da numerose convenzioni internazionali che tutte impongono la cooperazione giudiziaria e l’assistenza giudiziaria fra gli Stati, inclusa in particolare quella sulla tortura che è stata ratificata anche dall’Egitto – ha aggiunto Lo Voi – Abbiamo ritenuto che fosse opportuno portare all’esame della Corte Costituzionale questa questione. Vedremo cosa deciderà la Corte e ci regoleremo di conseguenza’’.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA