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Agrigento, bagno di folla per San Calò

Malgrado le restrizioni dettate dalla Pandemia Coronavirus, centinaia di fedeli non hanno voluto mancare all'appuntamento

Di Gaetano Ravanà |

Tantissimi agrigentini, non hanno voluto mancare, nonostante il grande caldo, alla Santa Messa nella prima delle due domeniche di festa in onore di San Calogero. Piazza Stazione si è trasformata in un Santuario a cielo aperto, nel rispetto delle prescrizioni anti-covid. Quest’anno, grazie all’intesa tra le Autorità locali, San Calogero è tornato fuori dal Santuario per “riabbracciare”, seppur metaforicamente, e rispettando il distanziamento, i suoi fedeli. La statua del Santo è stata collocata ai “piedi” dell’edificio della stazione ferroviaria, accanto al palco allestito per la celebrazione eucaristica.

“Sono già due anni che non possiamo fare festa per come vorremmo, ma abbiamo dovuto rinunciare a molto di più, tante famiglie, tanti giovani, in questo territorio già povero e martoriato hanno visto sgretolarsi sogni e progetti. Tante imprese, tanti esercizi commerciali, già sottoposti ai ‘giochi’ di potere delle mafie, hanno dovuto chiudere i battenti e dichiarare il fallimento. Ma siamo qua, più tenaci che mai in questo Santuario aperto e spalancato sul mondo intero. Rinforzati, anziché sconfitti, eccoci qua con gli occhi rivolti al Signore che si incrociano con quelli di San Calogero. Ogni volta che spinti da quel ‘Chiamammu a cu n’aiuta, viva San Calò’ dovremmo sintonizzarci con il suo sguardo, per lasciarci proiettare verso Dio da cui proviene ogni grazia e verso gli uomini e le donne che ci vivono accanto. Dovremmo risvegliare in noi il desiderio del bene, l’impegno per la giustizia, l’amore per la sapienza”. Le parole pronunciate durante l’omelia dell’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA