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“Cenassassina, Il misterioso delitto del Conte Bawer”, la piéce teatrale itinerante dell’Accademia di Catania

Di Enza Barbagallo |

Apericena con delitto. Stiamo parlando di “Cenassassina, Il misterioso delitto del Conte Bawer “ scritto diretto e interpretato da Francesco Mazzullo e dagli attori del teatro dell’Accademia di Catania e che ha letteralmente “spaccato” al Teatro Punto G nella splendida location di Ortigia a Siracusa creando interazione col pubblico.

Uno spettacolo che gira in tour già da alcuni anni e ogni volta appare in una veste sempre nuova, dal sapore di giallo e riserva sempre nuove sorprese.Ci sono tutti gli ingredienti per far presa sul pubblico che ne è sempre conquistato anche perché coinvolto in prima persona. A parlarcene lo stesso Francesco Mazzullo a cui abbiamo chiesto qual è il segreto di questo grande successo.

«Intanto perchè il pubblico è parte integrante dello spettacolo che è un thriller psicologico ,una piece ricca di musica, sangue, colpi di scena, effetti speciali e raccapriccianti risvolti con l’aiuto regia di Micaela Rocca, dove si narra la vita del facoltoso Conte Alfred Bawer, che rispecchia un po quelli che possono essere i traumi subiti da una qualunque persona che ha dunque disagi mentali e psicologici. Il nostro protagonista è interpretato dal grande Oliviero Andrea Zega, che con estrema bravura è stato capace in molte occasioni di manifestare l’ambivalenza di chi soffre di depressione, schizofrenia, psicosi e nevrosi. Infatti afflitto da molteplici disagi psicologici si ritrova quotidianamente a lottare con il suo mondo interiore ed i conflitti affettivi ed economici con la sorella Selen Bawer, intrepretata abilmente da Alessandra Argento, un’attrice duttile ed ambiziosa, che grazie alla sua apprezzata ilarità, capacità espressiva ed elegante naturalezza esprime il sentimento dell”odio” con la stessa maschera con la quale si traveste ld’amore. Si evince l’odio che si nasconde dietro l’amore perché spesso costituisce la faccia in ombra dell’amore, ed è un fenomeno molto visibile in Selee».

Un lavoro pervaso dal grottesco, dal sogno , dalla fantasia che riesce a creare sempre nuovi stimoli , nuovi sospettati e nuovi crimini. Il successo da anni attribuito a questo spettacolo premia l’originalità , la capacità di dar vita a sempre nuove indagini , a nuovi personaggi grazie alla fervida inventiva e fantasia del suo autore.Per questo non avrà mai fine , perdurerà all’infinito fino a quando l’autore dirà basta. Questa nuova avventura in quel di Ortigia ha di nuovo coinvolto altri inquietanti personaggi: la psichiatra Clara Famà interpretata da Grazia D’Urso un’attrice eclettica ed accattivante, dotata di charm che ha coinvolto il conte in un turbinio di emozioni ed elucubrazioni mentali. Ancora, il misterioso Alan Blast, messo in scena dal promettente e giovane attore Davide Gullo, che grazie al particolare e stravagante personaggio che interpreta, viaggia con la fantasia professando di essere un misterioso scrittore nelle vesti di una sorta di James Bond. Sia lo psichiatra che lo scrittore, apparentemente interessati alla salute psicofisica del Conte Bawer, in realtà celatamente dimostrano strani interessi. A capo delle indagini come sempre il Commissario di Polizia Silvia Toon, che riveste la qualifica di ufficiale di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, ad interpretarlo la poliedrica e bizzarra attrice Maria Rosaria Russo, che con la sua mimica surreale ha fatto divertire il pubblico,interagendo con gli altri personaggi. Ad affiancare il commissario, l’agente di Polizia Rossi interpretato dall’attore Paolo Mancarella, che con le sue gag insieme all’attrice Alessandra Argento ha alleggerito il dramma della patologia psichiatrica a cui ha anche contribuito la splendida voce dell’attrice-cantante Domizia Russo . Ma come fa l’autore a creare queste situazioni cangianti? Dove al peggio non c’è mai fine.

E dove le situazioni si ingarbugliano sempre piu e dove il cervello è come un labirinto in cui non c’è alcun filo di Arianna per uscire dal buio dei suoi meandri e ritrovare la luce. «I pensieri e le immagini – ha spiegato Mazzullo- nello spettacolo vengono evocate e vissute come situazioni incontrollabili e il loro scopo è quello di prevedere e prevenire eventuali eventi minacciosi e negativi costruendo e ipotizzando le possibili soluzioni. Tutto questo rende perfettamente l’idea di quanto accade nella nostra mente quando attiviamo questa strategia di pensiero disfunzionale: rimestiamo e rigiriamo continuamente attorno ad un concetto, un episodio, un ricordo passato o un’idea, ripercorrendo ricorsivamente le stesse circolari catene di pensiero, senza realmente addivenire ad alcuna soluzione. Il personaggio principale, non fa altro che mettere in scena un’attività di pensiero, verbale o astratto, ripetitiva e circolare, spesso associata alla produzione e successiva focalizzazione su immagini mentali indicative di possibili scenari considerati minacciosi e negativi».

Così l’autore si diverte a creare moventi e scenari diversi , ma soprattutto li lascia intuire al pubblico e poi si diverte anche a creare momenti di pathos sorprendendo i presentti . E’ il caso dell’appassionato passo a due di teatro danza dello stesso Mazzullo con Cristina Fonte che hanno mostrato l’innamorarsi, il perdersi in un unico pensiero, per inseguire il bisogno di vedere, di parlare, di capire, e di sentire le famose «farfalle nello stomaco. Il pubblico molto attento, ha saputo apprezzare con un intenso silenzio questo momento hot, passionale ed elegante.Un lavoro ricco di emozioni dove l’amore, il sogno ed il grottesco creato dal regista, dimostrano un intenso lavoro , ricco di minuziose attenzioni anche da parte dei direttori di scena: Enza Raccuia e Alessandra Buccheri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA