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Rifiuti, tangenti per eludere i controlli

Rifiuti, tangenti per eludere i controlli Arrestati funzionario Regione e imprenditori

Svolta nell’inchiesta della Procura di Palermo

Di Redazione |

Cinque arresti per tangenti nell’ambito delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. In manette sono finiti un dirigente della Regione e quattro imprenditori accusati a vario titolo di corruzione nell’ambito dei procedimenti amministrativi volti al rilascio e rinnovo delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. L’operazione della Procura di Palermo è stata denominata Terra Mia ed è stata condotta dalla Polizia. Le persone arrestate sono Giuseppe Antonioli 53 anni, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in provincia di Messina, Gianfranco Cannova, 56 anni, funzionario regionale dell’assessorato territorio e ambiente, Domenico Proto, 48 anni, titolare discarica di Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, 54 anni e 53 anni, titolari della discarica Soambiente ad Agrigento. Secondo gli investigatori quadro di corruzione emerso è molto grave in quanto ha messo a repentaglio la salute pubblica e la preservazione del territorio da gravi danni ambientali. L’indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli agenti di polizia di Palermo, con l’ausilio dei colleghi di Agrigento, in considerazione del coinvolgimento nell’indagine di due imprenditori agrigentini. Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha constatato che «questo settore amministrativo è caratterizzato da una stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico. che ha consentito al funzionario infedele i “giostrare” nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e preservandoli dall’ordinaria attività di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli.

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