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Piccole viti crescono… con Mozart

A Noto l’esperimento di un vigneto circolare in cui le piante “ascoltano” classica e jazz

Di Carmen Greco |

Un piccolo vigneto circolare in cui le piante di vite crescono “cullate” dalla musica classica. Finora l’avevano sperimentato con il Sangiovese, in terra di Brunello, con le note di Mozart a risuonare tra i filari di Montalcino. Ora Daniela Barbera e Antonello Scacco hanno deciso di avviare l’esperimento nella loro azienda fra le campagne di Noto. Lo scorso aprile, sono state piantate 756 barbatelle di moscato bianco disposte in sette cerchi concentrici all’interno di un’area di 48 metri quadri. Il vigneto circolare ha preso così il posto dell’orto preesistente. «Utilizzando la musica all’interno di uno spazio rettilineo che era il nostro orto – racconta Daniela Barbera – ci siamo accorti che tutto cresceva molto più velocemente e gli ortaggi venivano fuori molto più grandi. Così ci siamo detti che se funzionava con i finocchi e le insalate, perché non provare con le viti?».

In realtà quali base scientifiche – oltre che romantiche – ci siano fra i vegetali e le note è ancora oggetto di studio, la cosa certa è che le piante reagiscono alla musica. Dipende da quale genere di musica.«Negli Anni Settanta – ricorda Barbera – alcuni ricercatori americani e israeliani hanno iniziato a fare degli esperimenti in laboratorio per capire quale potesse essere la correlazione fra la musica e le piante. Ma non è stata studiata la reazione delle piante alla musica in un ambiente aperto dove ci sono diverse interferenze sonore, il vento, gli insetti, gli animali, il “rumore” delle attività umane, per questo siamo interessati ad approfondire questo aspetto. Abbiamo contattato un’azienda che realizza diffusori sonori, oggi la tecnologia ci aiuta, esistono delle casse unidirezionali, per far “ascoltare” la musica solo alle viti di una metà del cerchio per confrontare le piante trattate “con le note”, con l’altra metà “silente”, diciamo così, e pubblicare, semmai, un vero studio scientifico. Ci auguriamo che fra un semicerchio e l’altro emergano delle differenze, sarebbe la prova che la musica influisce sulla crescita delle piante anche all’aperto».

Secondo alcuni studi la musica che influenza positivamente i vegetali è quella classica o un certo tipo di jazz, in sostanza tutta quella musica le cui frequenze non superino i 500 hertz.Gli alberelli di Moscato di “Cozzo del Parroco”, ascoltano Mozart, Chopin, Ennio Morricone, Ludovico Einaudi, e classic jazz due volte al giorno, la mattina dalla 7.30 alle 9 e al tramonto per una mezz’ora. Dal 22 luglio veranno organizzati anche dei piccoli concerti dal vivo al tramonto, cui si può assistere. Per adesso, l’osservazione empirica ha rilevato come le viti siano cresciute di più rispetto a quelli coltivate in modo ordinario e senza necessità di trattamenti. «Ma la musica va diffusa solo quando c’è ancora luce – precisa Daniela Barbera – perché altrimenti le piante si stresserebbero troppo. La musica stimola la fotosintesi, se la fai ascoltare a mezzogiorno, la pianta traspira di più, perde acqua e si stressa. Il nostro obiettivo non produrre più uva ma produrre meglio, avere un’uva più sana, fare meno trattamenti».

«Stiamo cercando – anticipa Antonello Scacco – di avviare un partenariato con l’Università di Firenze, la violinista Sara Michieletto impegnata in progetti sociali musica-natura, il maestro Beppe Vessicchio, che utilizza già la musica nella sua cantina, per dare una veste scientifica agli eventuali risultati che otterremo con questo esperimento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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