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Gela, nascerà un museo all’aperto finanziato con i fondi di Open Fiber

Di Maria Concetta Goldini |

GELA (CALTANISSETTA) – La musealizzazione all’aperto della necropoli di via di Bartolo diventerà realtà. C’è il via libera dell’amministratore delegato di Open fiber Elisabetta Ripa. Questo è trapelati ieri in città dopo che tanti cittadini hanno notato sul posto degli operai dopo oltre un mese e mezzo di fermo del cantiere. L’azienda che è impegnata da mesi alla posa della fibra ottica nel centro abitato ha sostenuto le spese per la campagna di scavo realizzata nel momento in cui, sotto il controllo della Soprintendenza di Caltanissetta, sono affiorati i primi resti di quella che si sarebbe rivelata poi una scoperta eccezionale e la cui notizia ha assunto carattere internazionale.

In via Di Bartolo, infatti, è emerso un lembo della necropoli dei primi discendenti dei coloni rodio cretesi che fondarono la città. Un cimitero particolare perché quasi tutte le dieci sepolture affiorate sono di bambini. Insieme alle tombe anche un altarino per i riti funebri in loco ed alcuni reperti che facevano parte del corredo funerario. Tanto entusiasmo da parte di Open fiber, degli operai della ditta incaricata dei lavori nel seguire gli scavi dell’archeologo Gianluca Calà incaricato dalla stessa Open fiber e sempre in contatto con il Soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo, Quest’ultima, fin dal primo momento, ha lavorato per un progetto di musealizzazione all’aperto con tombe, scheletri e reperti ben visibili , areati ed illuminati all’interno e coperti da una lastra trasparente. L’intesa con Open fiber c’è stata fin dal primo momento. Così come al progetto era molto interessato il Presidente della Regione ed anche il Comune ha subito mostrato entusiasmo. Bisognava trovare i fondi, almeno 140 mila euro per realizzare la musealizzazione. Ma i contatti tra Regione e Open fiber si sono interrotti per la pandemia. Nel frattempo nello scavo chiuso si è verificato il crollo di una parete e questo ha rimesso in moto il dialogo tra le parti per mettere in sicurezza il sito (i lavori sono iniziati) e per realizzarne la musealizzazione a scavo concluso.

Open fiber ha deciso di non attendere i tempi lunghi della ricerca di altri partner per trasformare in museo all’ aperto la sensazionale scoperta archeologica di via di Bartolo. Finanzierà per intero l’operazione facendo un dono alla città e legando nel contempo la sua immagine ad un’operazione culturale di livello internazionale. Questa decisione è per Gela un caso molto raro che merita di essere segnalato. La città avrà un sito archeologico che non viene ricoperto come è successo in altri casi ma diventa visibile e potrà essere fruito dai visitatori con informazioni erogate tramite moderne tecnologie. L’importante decisione di Open fiber è stata immediatamente comunicata alla Soprintendente Daniela Vullo che ne è ovviamente entusiasta, al Comune che gioca un ruolo importante per la concessione delle autorizzazioni necessarie a realizzare il progetto ed alla Regione. Una buona notizia per Gela, un segno di speranza in tempi difficili, di paure ed incertezze.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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