Notizie Locali


SEZIONI
Catania 10°

Caltanissetta

Il “Gambero rosso” premia “Bella Napoli” ed il suo pizzaiolo Daniele Cacciuolo

Di Redazione |

GELA (CALTANISSETTA) – Per il secondo anno consecutivo lo spicchio del Gambero rosso tocca a Daniele Cacciuolo che nonostante il lockdown ai segnalatori – giunti nel locale in incognita – è riuscito a dimostrare, subito dopo la riapertura dell’attività, di essersi meritato la riconferma per la cura del palato dei clienti, per gli impasti realizzati e la ricerca dei dettagli culinari. 

Un mix non da poco per un giovane pizzaiolo che partito da Napoli si è ritrovato a fare tappa ad Alessandria e poi è “sbarcato” in Sicilia, esattamente a Gela, portando con sé la sua “Bella Napoli”. 

«Un’emozione bellissima – dice – che mi riempie il cuore di tanti sacrifici fatti in questi mesi difficili. Una speranza per il futuro con l’obiettivo di accrescere questi risultati e portare a casa altri importanti risultati e passare di livello».

Ed il locale del giovane pizzaiolo, che ha iniziato la sua attività in città quando aveva ancora 23 anni, si trova a metà strada tra Pino Cuttaia e Ciccio Sultano, «due chef importanti per la Sicilia – ha detto – ed io sto a metà. Un peccato che a Gela nessuno a mai pensato ad affacciarsi a nuovi scenari e questo mi dispiace tantissimo».

Lunga lievitazione al naturale in «modo che il cornicione sia più alveolato» e la ricerca minuziosa degli ingredienti sono i segreti dietro al salto di qualità. Parla di Gela, del mare e «del clima che è invidiabile» e si emoziona quando parla dei suoi genitori dei segreti a lui trasmessi per realizzare una buona pizza. 

Nel locale di Cacciuolo però il menù non è mai lo stesso. Cambia di stagione in stagione perché «il cliente deve poter gustare i sapori del momento». Così adesso sul tavolo tra le tante pietanze c’è anche “Porka che zucca” con cottura di zucca home made, fior di latte, radicchio corrente, salsiccia di maialino dei Nebrodi e in uscita dal forno una sbriciolata di castagne e basilico a km 0. E nella riduzione della filiera che il pizzaiolo sta basando il suo successo. «Se sei ambizioso e giovane e ti piace quello che fai una settimana dietro il bancone a fare la pizza è sicuramente più rilassante di una vacanza». 

Affacciandosi dal locale si vede il sole sorgere ma anche tramontare ma «sia ben chiara una cosa – dice – il sole deve spuntare per tutti e riusciremo a superare questo momento». Con l’esperienza di Daniele Cacciuolo insomma si capisce che a Gela c’è anche la possibilità di investire, di creare nuovi posti di lavoro, di puntare sull’eccellenza culinaria perché serve anche questo in un territorio che vuole guardare al futuro occupazionale dei giovani. Ma serve il coraggio di reinventarsi, di riuscire a puntare sull’eccellenza onde evitare che prosegua lo spopolamento della città che ora vuole puntare sull’innovazione tecnologia, l’arte culinaria ed il turismo. Un mix vincente in questo momento, una speranza per un futuro per i più giovani anche perché l’economia continua a circolare nella nostra città e c’è chi ha la forza di crearsi un posto di lavoro.

«La passione ci deve essere – dice Daniele Cacciuolo – e non deve mai mancare il sostegno della famiglia. È un elemento importante per chi intende iniziare un’avventura imprenditoriale. Poi ci vuole anche tanto estro e puntare sull’eccellenza. Il cliente, poi, ha la facoltà di scegliere. Io nel mio lavoro ci metto tutto l’amore e quando preparo una pizza la realizzo pensando che devo essere io il primo a gustarla. E fino ad oggi quest’ultimo ingrediente è la chiave del mio successo». 

UN PIZZAIOLO E QUATTRO AMORI

Un pizzaiolo diviso tra quattro amori: la pizza, la moglie Marzia Cremone ed i suoi due figli Francesco e Cecilia. Una persona per quattro ma lui cerca di destreggiarsi tra un amore e l’altro. Ha ventotto anni Daniele Cacciuolo e da Alessandria, dove ha conosciuto la moglie, si è sostato nell’estremo confine italiano: la Sicilia. Esattamente a Gela «perché qui il mare ce l’ho davanti e mi accompagna in questo viaggio». Dopo la sfida di andare in Piemonte dalla Calabria, esattamente da Napoli, c’è passato per un semplice saluto ai genitori i quali gli hanno trasmesso la passione per la pizza napoletana: «Ero ragazzino quando ho iniziato a lavorare con mio padre che ha una lunghissima carriera alle spalle. Ho ricevuto quanto di più bello un genitore possa trasmettere al proprio figlio». Così dalle tecniche della preparazione della pizza alla ricerca degli ingredienti dop per lasciare nel palato quel gusto delizioso ed armonioso. 

Ogni momento, però, Daniele Cacciuolo lo vive con serenità e non ha abbassato la guardia neanche durante il lockdown quando «sarebbe stato facile farsi prendere dallo sconforto». Invece lui ha voluto reagire, si è adoperato per la consegna a domicilio. Adesso, che è vigente un nuovo Dpcm, lui ha cambiato strategia e adesso «apro anche a pranzo». Una sfida che anche i dipendenti hanno voluto cogliere «perché bisogna stare uniti in un momento delicato come questo». Così all’ora di pranzo tavoli pieni. «Non pensavamo di ottenere un risultato simile – dice con un pizzico di soddisfazione Daniele Cacciuolo – anche i miei dipendenti sono contenti di questa iniziativa». A pranzo pizza per coloro i quali vogliono ammirare da lontano il mare, a cena invece asporto e domicilio per coccolare i clienti e non far mancare loro il servizio: «Non avevo mai aperto a pranzo e come primo esperimento non mi posso certo lamentare. Non bisogna quindi mai mollare la guardia e durante i tempi di crisi economica bisogna crearsi quelle alternative economiche per non collassare».

 Durante la prima fase del lockdown aveva iniziato a dare consigli via web ai clienti per la realizzazione delle pizze ed il binomio perfetto con gli ingredienti naturali. Adesso la sfida, quella più importante, per evitare che l’azienda possa collassare economicamente. Una sfida che vede protagonista anche la moglie la quale, tra un bambino e l’altro, deve riuscire a sostenere un marito che di sfide davanti a sé ne vuole condurre tantissime nel tentativo di riuscire a superare un momento difficile come quello che l’economia complessiva sta attraversando. 

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA