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Alle Olimpiadi di Filosofia giovane catanese terza su 10mila

Di Pinella Leocata |

«Ho sostenuto e argomentato la tesi in cui Wittgenstein considera la filosofia come distruzione delle certezze – racconta Maria Carla Merlo -. Una tesi che presenta con l’immagine di edifici distrutti dei quali rimangono solo rovine. Come dire che si può mettere in discussione tutto, tranne la filosofia che rimane l’ultima certezza. Nelle mie argomentazioni ho sostenuto che mettere in discussione le proprie certezze può risultare difficile e doloroso, ma ha anche un aspetto positivo, quello di liberarci da certezze infondate per avere una visione della realtà più libera da pregiudizi. Ed è questo il ruolo importante della filosofia, quello di consentirci di ampliare la nostra visione della realtà, di fare introspezione filosofica ed esistenziale e di andare in profondità anche rispetto a ciò che ci appare più scontato».

Una passione, questa per la filosofia, nata al primo incontro, anche grazie alla bravura della sua prof. Flavia Savoca, e adesso della prof. Elena Sacchi che ha curato i corsi di preparazione alle Olimpiadi attraverso i quali ha «conosciuto un modo diverso di approcciarsi alla filosofia facendo collegamenti tra i vari filosofi e imparando ad usarne il pensiero per argomentare le proprie tesi».

Essere una filosofa in erba, non frequentare facebook, le crea qualche problema con i coetanei, con i compagni di scuola? «No. Sanno che vado bene a scuola, ma in classe ci troviamo bene, sanno che aiuto e usciamo insieme». Non ha deciso se s’iscriverà in Filosofia, ma di certo sceglierà un percorso umanistico. E i 200 euro vinti come premio, insieme alla targa ricordo? «Non so ancora come li spenderò. Penso in libreria, in buona parte».

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