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Ecco il Museo dell’Etna, come sarà e che cosa si potrà vedere

Consegnati i lavori di rigenerazione urbana dell'ex ospedale

Di Francesca Aglieri Rinella |

Il vulcano come filo conduttore in un percorso culturale, scientifico e anche emozionale che parte dalla città per arrivare ad alta quota: con uno sguardo al futuro seguendo le logiche della rigenerazione urbana. Eccolo il Museo dell’Etna che – con l’avvio dei lavori a fine mese – prenderà l posto del vecchio ospedale Vittoria Emanuele nella zona dell’Antico Corso, cuore storico della città.

La consegna dei lavori

Sono stati il presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dall’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò e il sindaco Enrico Trantino a consegnare i lavori al raggruppamento temporaneo di imprese, costituito da Consorzio Stabile Medil Scpa e Icoser Srl di Benevento, che si è aggiudicato l’appalto per un importo complessivo di quasi 12 milioni di euro, Iva esclusa, con un ribasso del 15.55% sulla base d’asta.

Il progetto

Le opere prevedono il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento della struttura museale. Gli interventi dovranno essere completati entro 30 mesi dall’avvio del cantiere. La progettazione del Museo dell’Etna è stata curata dallo studio di architettura Guicciardini & Magni di Firenze, vincitore della procedura pubblica curata dal dipartimento regionale Tecnico tramite il Genio civile etneo, così come la gara per l’affidamento dei lavori.«Compiamo – ha detto il governatore – un altro decisivo passo avanti nella riconversione in polo culturale di questo ex presidio ospedaliero, già avviata dal precedente governo. La Regione è protagonista di un intervento che trasforma un edificio storico in una struttura museale all’avanguardia di oltre settemila metri quadrati. Valorizzeremo così l’eccezionale patrimonio rappresentato dal vulcano attivo più alto d’Europa, facendo del nuovo museo un punto di riferimento per catanesi, siciliani e turisti. Al contempo, diamo nuova vita agli edifici non più utilizzati, restituendoli con nuove funzioni alla città, anche grazie alla sinergia con l’amministrazione comunale, le istituzioni dell’alta formazione e l’azienda Policlinico».Concepito come spazio di socialità, il Museo dell’Etna offrirà un affascinante viaggio alla scoperta del territorio del vulcano. Il percorso espositivo sviscera i diversi aspetti legati alla “Muntagna”, da quelli scientifici a quelli mitologici, artistici e antropologici e prevede sei settori: “L’Etna tra scienza e mito”; “L’uomo e il vulcano”; “Musica, letteratura e cinema”; “Gli aspetti naturalistici”; “Osservando il vulcano”; “Usi e costumi del territorio etneo”.

Le due corti interne

Le due corti interne, “La corte del vulcano” nell’ala est e “La corte dei liotri” nell’ala ovest, costituiranno i fulcri espositivi del museo. Nella prima verrà realizzato un modello sospeso del vulcano con videomapping e giochi di luce che mostreranno i processi che avvengono all’interno dei condotti magmatici, mentre tappeti interattivi riprodurranno lo scorrimento di un fiume lavico; la seconda vedrà l’installazione interattiva “In volo sul paesaggio etneo”: un pavimento con video led simulerà un volo sopra l’Etna, in alto ci sarà un’installazione con piccoli “liotri” sospesi (il “liotru” è l’elefante simbolo di Catania), mentre sulle pareti verranno realizzate multiproiezioni immersive con immagini del paesaggio etneo.La grande corte interna del museo, con una copertura leggera in acciaio e vetro, sarà uno spazio aperto alla città. L’edificio, nella parte superiore, sarà rivestito da una nuova “pelle” che si ispira alla muratura a vista in mattoni e pietra lavica dell’ex Monastero dei Benedettini. Nelle ore serali, il rivestimento sarà illuminato con una luce calda e morbida, dall’intensità regolabile a seconda degli eventi, diventando una lanterna che irradia la propria luce sulla città.

Rigenerazione urbana

«Questa struttura diventa un’occasione di rigenerazione urbana – ha sottolineato il primo cittadino – e un modo anche per fare rinascere la speranza su via Plebiscito in una zona che è stata per troppo tempo emarginata e causa di emarginazione. È un progetto veramente avveniristico. ll presidente Schifani ha mostrato la sua particolare attenzione per la città e l’area metropolitana di Catania. Una nuova stagione che, con la regia del Comune, coinvolge anche l’Università e l’Accademia di Belle Arti, per realizzare nuovi insediamenti produttivi e culturali che guardino ai giovani e al futuro».«Un museo che parlerà a 360° del territorio etneo – ha spiegato il progettista Giuseppe Lo Presti – a partire da quello che è l’elemento che più lo connota: l’Etna. Un luogo di incontro, di cultura, di svago a cui si potrà accedere senza biglietto anche solo per gustare un caffè. L’alternativa culturale, ai centri commerciali».

Alla consegna dei lavori erano presenti anche il prefetto Maria Carmela Librizzi, il rettore dell’Università Francesco Priolo, la presidente Lina Scalisi e il direttore Gianni Latino dell’Accademia di Belle Arti, la soprintendente ai Beni culturali, Donatella Aprile. Sono intervenuti, inoltre, il dirigente generale del dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, l’ingegnere capo del Genio civile di Catania, Gaetano Laudani, il direttore amministrativo del Policlinico “Gaspare Rodolico-San Marco”, Rosario Fresta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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