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DANNEGGIAMENTO

Catania e l’ennesimo sfregio: così la ferita della “Romantica” imbratta le vesti della città onesta

Il “salotto buono” costantemente invaso da bulli, violenti e stupidi vandali

Di Concetto Mannisi |

Dacci oggi il nostro sfregio quotidiano…. In  verità il danneggiamento risale alla notte fra sabato e domenica, ma da quelle ferite arrecate alla “Romantica” – la bella statua in marmo di Francesco  Messina sistemata sulla grande rotatoria che si apre su piazza Europa – il sangue sembra venire fuori a fiumi. E non è soltanto il “sangue” di quell’opera. E’ il “sangue” dell’indignazione dei cittadini onesti. E’ il “sangue” di chi crede che questa città possa un giorno riscattarsi. E’ il “sangue” di chi pensa che l’arte e la cultura possano salvare i catanesi da quel declino in cui sono, anche per colpe altrui, finiti. E’ il “sangue” di chi si era convinto che, almeno in quell’area, dopo altri episodi di vandalismo (anche all’indirizzo della stessa statua) o di bullismo (le immagini dei balordi che spingono il ragazzo in monopattino, facendolo cadere, sono ancora vive nella nostra memoria), per un po’ la sicurezza sarebbe stata garantita.

Già, la sicurezza. Per i catanesi è qualcosa di estremamente impalpabile. Prefetti e questori – e non soltanto loro… – si sono alternati negli anni cercando di convincerci che una cosa è la sicurezza “vera” e un’altra è quella “percepita”.

Poi accadono le rapine – anche cruente – di cui si ha notizia soltanto nel caso in cui vengono arrestati i responsabili; le risse in piazza Teatro Massimo e negli altri luoghi della “movida” che, loro sì, trovano risalto soltanto perché qualcuno si premura di diffonderne le immagini via social. E, ancora, gli episodi di vandalismo, di bullismo, di arroganza e sopraffazione. 

E, allora, ritornano le domande che tante volte, anche dalle pagine di questo giornale, vi abbiamo e ci siamo rivolti: «Ma come siamo diventati? E che razza di città è questa?». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA