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Covid, lo studio catanese sui vaccini in gravidanza e allattamento: ecco perché sono consigliati

I risultati  di un team composto dal direttore dell’Unità di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del San Marco, dai medici e dal direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria

Di Redazione |

La vaccinazione contro il Covid-19 nelle donne in gravidanza e che allattano è consigliata, soprattutto per coloro, tra di esse, che lavorano in prima linea nell’assistenza sanitaria o che presentano malattie. È quanto emerge da uno studio dal titolo 'Covid-19 vaccination in pregnant and lactating women: a systematic review', pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista medica internazionale 'Expert Review of Vaccines' e frutto della collaborazione di un team composto dal direttore dell’Unità operativa complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda ospedaliero-universitaria «Policlinico» – presidio ospedaliero "San Marco» di Catania Raffaele Falsaperla, dai medici specialisti in formazione della Scuola di Specializzazione in Pediatria Guido Leone e Maria Familiari e dal direttore della stessa Scuola Martino Ruggieri.

«Tutte le donne in gravidanza testate negli studi selezionati hanno ricevuto un vaccino a base di Rna messaggero (mRNA) – si legge nello studio -. Il 95.2% dei campioni di sangue materno e l’85% dei campioni di sangue ottenuti dal cordone ombelicale sono risultati positivi al dosaggio delle immunoglobuline protettive anti-SARS-CoV-2. Sono stati analizzati anche campioni di latte materno da donne sottoposte a vaccinazione anti-Covid-19 che allattano ed è emerso che tali campioni erano tutti positivi per gli anticorpi protettivi anti-SARS-CoV-2 così come lo erano i campioni di sangue delle madri testate».

«In attesa di nuovi dati – aggiungono – appare chiaro che la reattogenicità nelle donne in gravidanza e in allattamento non sembra differire dalla popolazione generale. Anche se Ia letteratura riporta nelle donne in gravidanza vaccinate 104 aborti spontanei e 65 parti pretermine, purtuttavia il tasso di aborto non differisce statisticamente da quello rilevato nelle donne in gravidanza non vaccinate studiate prima della pandemia. Dati similari – aggiungono – erano già emersi, in gravidanze inattese, durante le fasi di studio preliminari dei tre principali vaccini che poi sono stati resi commerciabili».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA