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Green Pass: dalla palestra al bar, a Palermo primi casi di “disobbedienza”

Alcuni locali annunciano che non chiederanno ai clienti il certificato verdeai loro clienti

Di Redazione |

Tra poche ore il Green Pass sarà obbligatorio in Italia e si registrano i primi episodi di "disobbedienza" civile, con titolari di bar e plestre che sono pronti ad aprire le porte ai clienti senza chiedere il "lasciapassare".

Il green pass sarà obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. L’articolo 9 bis al decreto di luglio prevede l’impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere – compresi quelli collocati all’interno di strutture ricettive – al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione; sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici. 

Ma c'è chi dice no. Il gestore del bar Rosalba a Palermo, in via Ammiraglio Rizzo, si schiera contro il green pass. Nella vetrina è stato esposto un cartello. Anche qui non verrà richiesto il green pass. Così si legge: «In questo esercizio possono entrare: bianchi, gialli, neri, omosessuali, marziani, animali, vaccinati e non senza nessuna distinzione. Per noi i nostri affezionati clienti sono tutti uguali. Vi aspettiamo». 

Niente green pass anche in una palestra di Borgetto (Palermo). «Qui non chiediamo il green pass per entrare. Ce l’hai? Bene. Non ce l’hai? Va bene ugualmente. Noi vogliamo fare solo il nostro lavoro che non è quello di fare i controllori». È quanto c'è scritto su un foglio appeso all’ingresso della palestradal proprietario David Daidone.

Daidone, che è il titolare della Gym body club, palestra di via Rosa Luxemburg, ha già preannunciato che non darà seguito in alcun modo al provvedimento. L’uomo ha affisso un altro volantino con un brano dello scrittore Primo Levi in cui si spiega come l’Italia entrò nella dittatura nazista. Nella sua pagina Facebook campeggia la foto con la scritta «No green pass».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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