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Cronaca

Aldo Moro, figlia rivela: «La mafia voleva intervenire per la sua liberazione»

Di Redazione |

ROMA – «Durante i 55 giorni intercorsi tra il 16 marzo – giorno del rapimento – ed il 9 maggio del 1978, la mafia, stanca dei posti di blocco e dei controlli a tappeto, chiese allo Stato se voleva che lo ritrovasse lei Aldo Moro. Risposta: «No e non fate niente». Il che è agli atti». Lo afferma Maria Fida Moro, figlia primogenita di Aldo Moro. «Qualcuno dunque, che so il Presidente del Consiglio, si degni di decidere e rispondere nel merito a livello giuridico. Lo Stato d’altronde resterà inchiodato dalla Storia sulla croce del caso Moro e non è sufficiente esserne inconsapevoli per salvarsi», prosegue la figlia di Moro che chiede l’applicazione dei benefici derivanti dal riconoscimento dello status familiare di vittima del terrorismo.

Il legale di Maria Fida e del nipote Luca Moro, l’avvocato Valerio Vartolo, in occasione del 41° anniversario della morte del Presidente Aldo Moro, pone in evidenza che «la battaglia dei familiari del Presidente Moro per l’affermazione della verità continua, incessantemente. Faremo in modo che alla signora Maria Fida Moro vengano, anzitutto, riconosciuti tutti i benefici derivanti dal riconoscimento dello status di familiare di vittima del terrorismo, così come per il signor Luca Moro, e proprio su questo punto abbiamo già avviato le richieste e le istanze necessarie agli organi competenti. Ci riserviamo, poi, di chiamare in causa lo Stato, per i ripetuti dinieghi al riconoscimento dei diritti della signora Maria Fida Moro e del signor Luca Moro, valutando anche il ricorso ad ogni altro mezzo processuale laddove ciò fosse necessario, per far luce sui giorni del sequestro e poi dell’uccisione. Sono consapevole che un Tribunale non possa certo scrivere la storia di un Paese, ma sono altresì convinto che proprio i Tribunali rimangono i luoghi deputati all’affermazione delle verità processuali e al riconoscimento dei diritti che si ritengono lesi. Tutto il resto altro non è che pura speculazione», conclude il legale Vartolo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA