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Catania, con la complicità del figlio picchia la compagna e la figlia di lei

Di Redazione |

CATANIA – Lo scorso 26 novembre due donne, madre e figlia sono state medicate al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi “centro” di Catania. La figlia aveva una frattura scomposta alla mano destra (40 giorni di prognosi), la madre, lesioni varie (giudicate guaribili in 10 giorni). 

Le due donne hanno raccontato di essersi ferite accidentalmente, ma il giono dopo, si sono presentate al commissariato Centrale per dire la verità, cioè che erano state prese a botte dal compagno della madre e dal figlio di quest’ultimo, entrambi con precedenti e il padre, in particolare, negli anni scorsi, era stato destinatario di provvedimenti restrittivi sempre per violenze nei confronti della sua compagna. Infatti nel 2014 era stato destinatario di un “ammonimento” da parte del questore.

Le vittime hanno precisato che, la sera prima erano state accompagnate in ospedale proprio dall’aggressore (il padre) il quale aveva loro intimato di non rivelare la vera natura delle lesioni. Non solo. Dopo la denuncia da parte delle vittime, il 28 novembre il compagno violento – tramite un’interposta persona – aveva fatto arrivare un messaggio chiaro e inequivocabile a madre e figlia, per imporre loro di ritirare la denuncia..

I poliziotti, dopo aver raccolto tutte le informazioni, le prove testimoniali e i relativi riscontri, due giorni dopo la denuncia presentata dalle vittime, hanno denunciava padre e figlio, alla Procura della Repubblica chiedendo per il primo l’adozione di un provvedimento. 

I pm hanno chiesto al gip del Tribunale di Catania l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il padre e il divieto di avvicinamento alle parti offese per il figlio. Lo scorso 9 dicembre, il gip ha firmato l’ordinanza di applicazione di misura cautelare eseguita però solo a carico del figlio, perché il padre si era reso irreperibile.

L’uomo è stato rintracciato ieri in un’abitazione al primo piano di un edificio. Da lì ha cercato di fuggire uscendo da una finestra e cercando un nascondiglio nel palazzo contiguo. I poliziotti lo hanno inseguito e rintracciato all’interno del corpo scala dello stabile. A quel punto non ha più opposto resistenza, è stato arrestato e condotto nel carcere di pizza Lanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA