Domenica scorsa all’alba. Due calessini sfrecciano tra le curve dell’Etna, nella strada che porta a uno dei rifiugi in alta quota. La sfida è tra i più noti fantini catanesi (da una parte una scuderia di Picanello, da un’altra una di San Cristoforo) che scuotono le briglie del cavallo per conquistare il gruzzolo messo in palio con le scommesse clandestine. Ma la vittoria vale forse di più per un’affermazione di potere e di prestigio, che per ingrassare le tasche.

Il pubblico

A sostenere i cavalieri un folto pubblico, tra cui decine di ragazzi in sella agli scooter. E non mancano gli spettatori ai bordi delle strade. Uno spettacolo che è filmato dai tanti cellulari – come dimostra il video che pubblichiamo – che può diventare molto pericoloso. Alla fine il trofeo è andato al destriero di Picanello. Si racconta di una festa con tanto di brindisi in una stalla del quartiere al confine con Ognina. Il giro di scommesse si aggira sui 100 mila euro.

Un fenomeno quello delle corse clandestine che è stato al centro di un’inchiesta pubblicata su La Sicilia. Il turnover economico fa capire come nell’organizzazione delle corse di cavalli ci siano gli interessi anche dei clan mafiosi. E molte volte dei gruppi della criminalità organizzata che gestiscono delle piazze di spaccio.

Supremazia criminale

Ma non bisogna sottovalutare come la vittoria diventi un dato da sfruttare anche sulla supremazia criminale sulla città. E infatti, come è successo per la gara clandestina di domenica, il fantino vincitore ha pubblicato una foto (è quello con il giubbotto smanicato rosso) con il suo cavallo celebrando la vittoria. La pubblicazione social è su tiktok, con tanto di hashtag #corseclandestine.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA