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Emergenza freddo, la Comunità di Sant’Egidio: «In Sicilia vita a rischio per chi vive in strada»

A Catania prevista l'apertura di un nuovo cohousing per rispondere proprio alle domande più urgenti

Di Redazione |

‘«Con l’abbassamento delle temperature la vita di chi vive in strada è a rischio e purtroppo, ad oggi, complessivamente in Sicilia non si sono moltiplicate le possibilità di ricovero notturno per i senza tetto. E’ stata proprio l’Istat a segnalare un aumento considerevole del numero delle persone che vivono in strada in alcune città di Italia e, tra queste, anche Catania». Lo afferma all’AdnKronos Emiliano Abramo, portavoce della Comunità di Sant’Egidio in Sicilia.

«Le persone che incontriamo – aggiunge- hanno spesso un’età compresa tra i 40 ed i 50 anni, la maggior parte di loro sono italiani. Significativa in città è la presenza di tanti extracomunitari scivolati in strada dopo la chiusura del Cara di Mineo e, nonostante siano oramai passati diversi anni, non sono riusciti a trovare una via di integrazione. Sant’Egidio – osserva Abramo- ha già intensificato la presenza serale in strada con l’obiettivo non solo di dare pasti e bevande calde, ma anche di monitorare ed individuare le situazioni di maggiore vulnerabilità. Anche grazie alla legge regionale sulla povertà (legge regionale 13 luglio 2021, numero 16), da me ispirata in tempo di Covid, unica legge regionale del genere in Italia – continua Emiliano Abramo – saranno finanziate diverse iniziative che partiranno in questi giorni per rispondere ai senza tetto e all’emergenza abitativa in generale». «A Catania, ad esempio – conclude – stiamo aprendo un nuovo cohousing per rispondere proprio alle domande più urgenti di questo inverno e un punto lavanderia per consentire il cambio degli abiti e verificare anche l’equipaggiamento adatto per affrontare la notte».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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