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Lampedusa: un altro naufragio, i morti ora sono tre (e c’è anche un bambino)

Sono annegati dopo che il barchino sul quale viaggiavano in 36, s'è ribaltato, ed è affondato, a circa 38 miglia dalla costa.

Di Redazione |

Un neonato salvato appena in tempo; per un bambino di un anno, un adulto ed una donna non c'è stato invece nulla da fare: sono annegati dopo che il barchino sul quale viaggiavano in 36, con rotta Lampedusa, s'è ribaltato, ed è affondato, a circa 38 miglia dalla costa. A soccorrere i migranti, genitori dei piccoli compresi, finiti tutti in acqua, sono stati gli equipaggi di due pescherecci tunisini. Sei, fra cui i cadaveri, sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera e sono giunti in tarda mattinata nel molo Favarolo, a Lampedusa. Il neonato e altri 3 migranti sono stati portati subito, in via precauzionale, nel poliambulatorio. Gli altri 30 sono stati invece caricati su unità di soccorso delle Fiamme gialle e della Guardia costiera e sono arrivati a terra diverse ore dopo. Tragedia anche al largo di Sfax, in Tunisia, dove un’imbarcazione è affondata: cinque cadaveri sono stati recuperati da un gruppo di pescatori intervenuto in soccorso. 

Le salme portate a Lampedusa sono state sistemate alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, lo stesso stanzino dove ieri era giunto il corpo di un uomo, adulto, recuperato nelle acque antistanti a Cala Uccello. La salma è risultata essere in avanzato stato di decomposizione; pare – secondo l’ispezione cadaverica – che fosse in acqua da almeno 10 giorni. Il procuratore capo facente funzioni, Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. «Siamo in guerra, una guerra silenziosa che molti ignorano o fanno finta di ignorare. Serve una legge speciale per Lampedusa che aiuti concretamente a gestire questo fenomeno che ha inevitabili ricadute sulla gestione del territorio, e quindi sull'amministrazione comunale. Serve personale, serve una task force pronta a occuparsi quotidianamente di tutti gli aspetti connessi ai soccorsi e alla macchina dell’accoglienza», dice il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino. In appena sette mesi di mandato, il sindaco ha accolto i cadaveri di 20 adulti e 7 bambini nel 2022 e due adulti e un bimbo in questo inizio d’anno.

«Spero che il governo Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, si ravvedano e nel milleproroghe concedano al nostro Comune gli aiuti promessi. Con questi ritmi, con questi numeri da capogiro anche in pieno inverno – aggiunge Mannino – non so fino a quando riusciremo a fronteggiare tutto ciò. Il ministro dell’Interno venga a Lampedusa e stia almeno 24 ore con me. Forse così si renderà conto dell’enormità del problema e proporrà al governo delle soluzioni serie e concrete».   Nell’hotspot di contrada Imbriacola, all’alba, c'erano oltre 1.300 migranti, a fronte di 398 posti disponibili. Sette i barchini, con 307 migranti, giunti durante la notte. A soccorrere uomini, donne e minori originari di Congo, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Gambia, Camerun e Burkina Faso, le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria. In serata, un altro approdo: 36, imbarcati su un natante di sette metri in metallo, sono stati soccorsi da un’unità navale svedese di Frontex.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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