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Aggredita dall’ex mentre parla al telefono con la figlia (che avverte i carabinieri e lo fa arrestare)

In carcere un uomo di 49 anni che per sfuggire alla cattura si era nascosto sul tetto

Di Mario Previtera |

Tracotanza e minacce esplicite. I carabinieri della Stazione di Calatabiano, nella flagranza, hanno arrestato un 49enne del posto perché gravemente indiziato del reato di atti persecutori. I militari di una pattuglia della Stazione era impegnata in un servizio di perlustrazione del territorio quando, intorno alle 21, sulla scorta di una segnalazione al 112 sono intervenuti per un’aggressione in casa ai danni di una donna.

Qui i militari hanno trovato la vittima, una donna di 50 anni che, tremolante per la paura, ha riferito di essere stata aggredita dall’ex compagno il quale, appena intuito il loro arrivo, era fuggito verso il tetto della palazzina. I militari pochi minuti dopo hanno trovato l’uomo nascosto dietro ad una parere: ha giustificato la sua presenza con il suo desiderio d’incontrare la compagna. A seguito dei  preliminari accertamenti i Cc hanno scoperto che l’uomo, già in passato, si era reso protagonista di comportamenti violenti nei confronti della donna durante la loro relazione sentimentale, proprio per tal motivo interrotta da quest’ultima nello scorso mese di settembre nonostante la contrarietà del compagno a tale decisione.

La vittima in particolare, nonostante i ripetuti tentativi di contatto telefonico dell’ex compagno, aveva cercato di farlo desistere dal suo intento d’incontrarla e nell’occasione, proprio mentre lei stava parlando al telefono con la figlia, l’uomo era riuscito ad entrare all’interno della palazzina cercando poi di abbattere a pugni la porta di casa. Tale intrusione è stata seguita in diretta dalla figlia che, poi, avrebbe sentito la madre invocare aiuto allorché l’uomo, scavalcato il balcone, era riuscito ad introdursi nella casa dopo avere sfondato una finestra. Poi ha aggredito la donna strappandole il cellulare dalla mani per evitare che potesse chiedere aiuto e quindi minacciandola “te la faccio pagare a te ed alla tua famiglia!” mentre le stringeva i polsi per impedirle di fuggire.

Provvidenziale è stato l’intervento della figlia che, compresa la situazione, era riuscita ad avvertire in tempo i carabinieri che poi, con il loro tempestivo intervento, sono riusciti a porre fine alle intemperanze dell’uomo, forse ”favorite” dall’uso di alcolici le cui bottiglie, unitamente ad un coltello di oltre 30 centimetri di lunghezza, sono state rinvenute all’interno dell’autovettura con la quale aveva raggiunto la casa della sua ex compagna. Il 59enne è stato associato al carcere di piazza Lanza a Catania, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA