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“Polvere”, la mostra fotografica di Nino Costa si inaugura domani a Caltanissetta

Esposte anche immagini del Cimitero degli Angeli a cura di Leandro Janni

Di Redazione |

Un viaggio sentimentale all’interno dei cimiteri monumentali d’Italia visti come contenitori di memorie, ma anche di bellezza e arte. Un viaggio poetico e maliconico tra luce e ombra, tra la polvere che nel corso del tempo ha ricoperto volti, corpi, angeli, busti, statue e lapidi. Si intitola proprio “Polvere. Un viaggio sentimentale nei cimiteri Monumentali d’Italia” la mostra del fotografo siciliano Nino Costa che si inaugura domani a Caltanissetta, alle ore 18, nelle sale di Palazzo Moncada alla presenza del sindaco Roberto Gambino e degli assessori Concetta Andaloro e Ivan Giuseppe Rando. “La morte è una dimensione molto presente nell’immaginario siciliano, nella sua antropologia, così come Catania, la città dell’autore, muore e rinasce chissà mai quante volte dalle polveri della cenere del suo vulcano”, scrive Maria Virginia Cardi nel suo saggio introduttivo al libro “Polvere”.

Nella mostra – organizzata dall’amministrazione comunale con la collaborazione della Pro Loco del capoluogo nisseno – sarà presente anche una sezione con 14 immagini dedicata al Cimitero degli Angeli di Caltanissetta  a cura di Leandro Janni.

Nel corso dello stesso evento – patrocinato da Asce (Association of Significant Cemeteries in Europe) e da Italia Nostra – verrà presentato in prima assoluta il libro “Polvere” che raccoglie il progetto fotografico di Costa, e sarà presentata alla città la nuova mappa storico-turistica del Cimitero degli Angeli di Caltanissetta a cura dell’arch. Giuseppe Giugno (Associazione Alchimia), del prof. Leandro Janni (Italia Nostra Sicilia), dell’arch. Liborio Torregrossa (Associazione Alchimia)  e verrà annunciato l’ingresso ufficiale del Cimitero Monumentale di Caltanissetta in Asce quale primo sito in Sicilia. Parteciperanno la prof.ssa Marina Castiglione, docente di linguistica Università di Palermo, e Maria Virginia Cardi, Accademia di Belle Arti di Bologna. Un progetto realizzato grazie agli assessorati  Sport-Cultura-Turismo, Servizi Cimiteriali, Centro Storico e alla Direzione II Lavori Pubblici del Comune di Caltanissetta.

In mostra 51 fotografie che Nino Costa ha catturato in giro per l’Italia. “La fotografia è utilizzata con l’intento di raccontare memorie di cose destinate a corrompersi e lentamente a scomparire – spiega Antonella Furian –  La luce che si insinua quasi inaspettatamente e provocatoriamente in un luogo di memoria e la polvere che nel tempo ha rarefatto ogni suo simbolo, quasi a proteggerlo, ne costituiscono il principale filo conduttore. L’intento degli scatti fotografici è proprio quello di mettere in risalto soprattutto quello strato infrasottile che avvolge e dipinge i monumenti a seconda della luce nei vari momenti del giorno. Il fruitore è invitato ad accogliere allo sguardo la morbidezza profonda, la materia duttile che ricopre figure alate, tutelari, rammemoranti, create dalla più toccante scultura ottocentesca. La morte è una delle dimensioni molto presenti nell’immaginario siciliano e nella sua antropologia, qui la fotografia, come diceva Sciascia, enfatizza il valore delle immagini come abolizione del tempo a confermare, amplificandolo, il mito dell’eterno ritorno delle anime. In Sicilia la fotografia più che altrove “diviene un ulteriore strumento per far durare i morti nel regno dei vivi. La cultura dell’immagine di Nino Costa è fortemente intrisa e impastata della tradizione fotografica siciliana della morte; ben ricordando quella pratica ottocentesca di fotografare i defunti, in un desiderio tutto umano di trattenerli nel ritratto”.

E ancora: “Una costante, nel percorso individuato da Costa è il legame emotivo, empatico, instaurato tra il proprio sguardo e le tante presenze che popolano questi luoghi del ricordo. L’obiettivo fotografico dell’autore, tornisce di spessori e di aura gli stiacciati, le piume delle ali angeliche, le pieghe profonde delle vesti ottocentesche, i paramenti, le urne. E’ questo un mondo a cui il tempo con la sua patina ha donato una distanza dal presente”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA