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Lavoro: Bce, in Eurozona 2 su 3 preferiscono lo smart work

Almeno un giorno a settimana. Le forme ibride sono le più volute

Di Redazione |

ROMA, 15 FEB – Oltre il 60% dei lavoratori nei Paesi dell’Eurozona non aveva mai lavorato da casa prima della pandemia, ma dopo che le restrizioni anti-Covid hanno portato la maggioranza a sperimentare il lavoro da remoto, tanti non vogliono tornare al passato. Secondo il Consumer Expectations Survey della Banca Centrale europea, circa due terzi dei lavoratori intervistati a maggio 2022 dichiarano che vorrebbero lavorare da casa almeno un giorno a settimana. Inoltre circa il 25% preferirebbe tra i due e i quattro giorni di smart work a settimana. “Questi numeri – osserva l’analisi della Bce – suggeriscono un desiderio per forme di lavoro ibrido che prevarrebbe al di là delle restrizioni e delle preoccupazioni per la salute dovute alla pandemia”. Lo studio indica anche come “le preferenze sul lavoro da casa possono influenzare il comportamento di ricerca di impiego” con un maggiore interesse per le opportunità che consentono di lavorare di più da remoto. Caratteristiche personali e specifiche delle mansioni da svolgere contribuiscono a determinare le preferenze sul lavoro da remoto. In particolare, i lavoratori che impiegano più di un’ora per andare al lavoro desiderano in media dieci giorni di lavoro da casa al mese, mentre quelli che impiegano meno di 15 minuti ne vorrebbero sei. Il desiderio di un numero maggiore di giorni di lavoro smart al mese contraddistingue poi in particolare i giovani, le donne e le famiglie con bambini di età fino a sei anni.

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