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Mobilità: ad Aspi, “Mercury risposta a nuove sfide”

Ripetizione con titolo corretto

Di Redazione |

TRENTO, 04 APR – È Mercury la risposta di Aspi, Autostrade per l’Italia, alle nuove sfide della mobilità, che vanno ben oltre i confini autostradali. Lo ha detto Roberto Tomasi, ad di Aspi e vice presidente Aiscat, nel corso del convegno “Nuovi modelli di mobilità in Europa. La svolta tecnologica e la Vision Zero”, organizzato a Madonna di Campiglio da Asecap-Aiscat (le organizzazioni che raccolgono a livello europeo e nazionale le concessionarie autostradali) in collaborazione con l’Autostrada del Brennero e la Polizia di Stato. “Mercury schiera 5 società controllate del Gruppo – spiega Tomasi, ad di Aspi e vice presidente Aiscat – già impegnate nel programma di ammodernamento e manutenzione della rete autostradale previsto nel Piano industriale da 21,5 miliardi di euro”. Le cinque società vanno dal settore delle costruzioni alla produzione di energia pulita (con l’ambizioso progetto di installare pannelli fotovoltaici lungo i 3mila chilometri), passando all’installazione di cento stazioni di ricarica elettrica ad alta capacità. Un altro progetto, già in fase sperimentale in Liguria, è quello del pedaggio modulare, ovvero la possibilità di pagare il pedaggio modulato sul tempo di percorrenza nella tratta percorsa dall’utente. Anas nel medio-lungo periodo investirà invece 1 miliardo nelle smart-road, sulle strade “attive” in grado di dialogare con le persone e le centrali operative. Lo ha detto, sempre intervenendo a Campiglio, Edoardo Valente, presidente Anas. Valente ha portato l’esempio dell’Alemagna, della Roma-Fiumicino e soprattutto della Fernetti-porto di Trieste, dov’è già attivo un sistema di sensori che velocizza le operazioni di sdoganamento.

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