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Borsa: Milano cede con Europa su Ucraina e Fed, giù Pirelli

Stabile il gas. In Piazza Affari ok Atlantia su ipotesi offerta

Di Redazione |

MILANO, 06 APR – Seduta ampiamente negativa per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha concluso in ribasso del 2,06% a 24.447 punti, dopo aver toccato un minimo in corso di giornata a quota 24.191, con l’Ftse All share che ha segnato l’identico calo del 2,06% a 26.673 punti. Ma tutti i mercati azionari del Vecchio continente hanno chiuso in ribasso: le Borse di Amsterdam e Parigi hanno concluso con una perdita del 2,2%, seguite da Francoforte, che ha ceduto l’1,9% finale, e Madrid, in calo di un punto percentuale e mezzo. In tenuta Londra, limata dello 0,3%. Seduta senza una direzione precisa invece per la Mosca: l’indice Moex in rubli ha ceduto l’1,9% finale, mentre l’Rtsi in dollari è cresciuto di tre punti percentuali. Senza grandi sbalzi anche il rublo contro euro e dollaro, così come il gas, che sull’indice di riferimento europeo di Amsterdam verso la fine della giornata ha segnato un calo dell’1% attorno ai 106 euro al megawattora. Forte nervosismo invece sul mercato telematico dei titoli di Stato europei, che si è via via contenuto verso il finale di giornata, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni che ha concluso a 165 punti base rispetto ai 163 dell’apertura. Il rendimento del prodotto del Tesoro ha segnato un finale al 2,29% contro il 2,25% dell’avvio e un record di seduta al 2,37%, ai massimi da metà marzo 2020. Gli operatori dei mercati hanno guardato soprattutto ai timori di una Fed aggressiva nel rialzo dei tassi e alle nuove sanzioni verso la Russia. Così in Piazza Affari Pirelli ha ceduto il 5,4%, con Stellantis in calo finale del 4,4%. Tra le banche debole Intesa che ha perso il 2,9%. Anche Tim non ha tenuto e ha ceduto il 2,4% a 0,3 euro. In calo dell’1,1% Generali e dello 0,8% Eni, mentre tra i titoli principali spiccano Snam (+1,8%), Italgas (+2%), ma soprattutto Atlantia cresciuta del 2,4%, anche se lontana dai massimi di seduta, sull’ipotesi di un’offerta allo studio da parte del presidente di Acs Florentino Perez.

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