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Btp salgono ma meno dei Bund,inflazione pesa più di politica

Da dimissioni Draghi tasso +9%, Bund +12%. Differenziale tiene

Di Redazione |

MILANO, 27 AGO – Per ora la politica e le elezioni imminenti non pesano sui titoli di Stato italiani: al di là delle ricostruzioni di possibili ‘attacchi’ da parte degli hedge fund internazionali, dalle dimissioni di Mario Draghi dalla presidenza del Consiglio il rendimento del Btp italiano a 10 anni è salito del 9,1%, il Bund tedesco del 12,6%, il prodotto di pari scadenza francese è cresciuto del 10,1%. Sui mercati internazionali nello stesso periodo è stato molto più consistente il rialzo del tasso del bond della Gran Bretagna (+21%), che però ha politiche monetarie slegate da quelle delle zona euro. I rendimenti mondiali dei titoli di Stato sono infatti in tensione proprio guardando alla lotta all’inflazione da parte delle banche centrali, a partire da Fed e Bce. Il Btp italiano nell’ultima seduta della settimana ha infatti chiuso al 3,86%, sui massimi da metà giugno, ma lo spread in questo quadro tiene attorno ai 230 punti base, lo stesso livello dei giorni di tensione dell’annuncio dell’uscita dell’ex presidente della Bce da Palazzo Chigi. Peggio fecero quelle che i mercati lessero come incertezze da parte della Banca centrale, che a metà giugno portarono il Btp ben oltre la soglia del 4%.

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