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Porti: D’Agostino, Trieste in crescita nonostante crisi

Potenziamento ferroviario e digitalizzazione strategici

Di Redazione |

TRIESTE, 07 SET – Un porto in crescita, tecnologicamente “tra i più avanzati e competitivi d’Italia e d’Europa”, con una movimentazione totale che nel primo semestre 2022 ha superato i 29 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2021 (+13,23%), oltre 5 mila i treni operati (+7,54%). Questo è quanto il presidente dell’autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino ha esposto al ministro dei trasporti Enrico Giovannini in visita allo scalo giuliano in occasione della sigla di un protocollo di intesa tra imprese logistiche locali e lituane. D’Agostino inoltre ha sottolineato come il porto sarà ulteriormente potenziato con uno sviluppo della rete ferroviaria e dalla digitalizzazione. “I dati statistici del primo semestre parlano di un porto in crescita”, ha affermato D’Agostino. Nel dettaglio, infatti, sono cresciute le rinfuse liquide (+12,39%), è cresciuto poi il settore contenitori (+17,36%) con 431.454 TEU movimentati che corrisponde al miglior primo semestre assoluto per TEU movimentati), e il comparto RO-RO (+10,90%). D’Agostino inoltre ha illustrato al ministro Giovannini il potenziamento ferroviario in atto, che permetterà di arrivare al 2026 con tre nuove stazioni ferroviarie completamente rinnovate (Campo Marzio-Porto Nuovo, Servola e Aquilinia) e una capacità di 20 mila treni da 750 metri, portando di fatto a un raddoppio della capacità attuale. La digitalizzazione del porto è l’altro punto su cui si è soffermato il presidente dell’autorità portuale di Trieste: “Con l’informatizzazione di tutte le attività collegate al porto – ha spiegato – sia lato mare che lato terra, si sono ridotti tempi e costi delle operazioni. Siamo l’unico porto europeo ad avere un PCS (Port Community System) con la parte ferroviaria integrata. Tutto ciò ci permette di ottimizzare al meglio anche l’integrazione con l’autotrasporto, riducendone il forte impatto a livello portuale e urbano”, ha concluso D’Agostino.

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