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Da Ue piano d’azione a lungo termine per le aree rurali

Di Redazione |

BRUXELLES – Una piattaforma per lo scambio di informazioni, una spinta alla creazione di sistemi dell’innovazione nelle campagne, strategie per la mobilità sostenibile e l’incremento dell’accesso ai servizi e alla banda larga. Sono alcune delle azioni previste dalla per rendere le aree rurali europee “più forti, connesse, resilienti e prospere”.Per il , è necessario , uscendo dalla “dicotomia urbano-rurale” e guardando a questi territori come “luoghi di opportunità che vanno oltre l’agricoltura”.Nell’intervento su , specializzato in analisi delle politiche regionali, il governatore toscano ha spiegato che “l’Ue offre diversi strumenti” per “promuovere il potenziale di innovazione e collegare meglio le comunità rurali”, tra cui il partenariato europeo per l’innovazione ‘produttività e sostenibilità dell’agricoltura’.A tali strumenti, ha aggiunto Giani, va affiancata una “più ampia per creare nuove sinergie tra i settori e maggiori investimenti nell’istruzione, nella formazione, nei servizi sociali e nella sicurezza”.Nella Comunicazione sulle aree rurali che presenta il nuovo Patto e il Piano d’azione Ue, la Commissione raccomanda a Stati membri e regioni di e di adottare il principio secondo cui tutte le decisioni prese dovrebbero essere “a prova di rurale”.La ha quindi sottolineato che l’integrazione in una strategia unica dei piani per la ripresa, dei fondi di coesione e di quelli della Pac per rendere le aree rurali più attrattive “‘oggi è una necessità”.Attualmente “c’è troppa Pac nelle aree rurali e troppa coesione nelle aree urbane – ha aggiunto il commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski – è il momento di cambiare”. dell’Ue – ha detto la – l’elemento critico è usarli in una prospettiva che non sia solo settoriale ma territoriale per avere un effetto moltiplicatore delle risorse”.Secondo il , realizzato da Espon, finora le politiche Ue adottate contro l’abbandono delle aree rurali non hanno dato risultati tangibili e – ovvero il 40% del territorio e il 30% della popolazione – . In particolare, si prevede che in queste aree la popolazione diminuirà di 21 milioni di abitanti tra il 1993 e il 2033, passando da 178 a 157 milioni.

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