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Gli enti locali italiani rischiano 23 miliardi di buco

Di Redazione |

BRUXELLES – Gli enti locali italiani rischiano di subire . E . L’allarme arriva direttamente da Bruxelles, dal , che durante la mette in guardia dal cosiddetto che potrebbe abbattersi sui territori, una ghigliottina tra le maggiori spese da sostenere a causa del Covid e le mancate entrate dovute alla crisi.Il fenomeno investe tutta l’Unione: secondo le stime del barometro commissionato dal Comitato, a rischiare di svanire dalle casse di tutti gli enti locali europei sono , pari alla somma delle maggiori spese dovute alla pandemia (125 miliardi) e delle mancate entrate (55 miliardi). La perdita di quasi 23 miliardi registrata dall’Italia è in termini assoluti la più alta d’Europa dopo la Germania, dove Laender e città hanno segnato un rosso di quasi 112 miliardi. Ma anche nel resto d’Europa non va meglio, con Cipro che in termini percentuali farebbe registrare un buco del 25%.Questo potrebbe comportare tagli ai servizi pubblici, ha avvertito il , “a meno che non arrivino urgentemente più risorse da fondi Ue e nazionali per sostenere progetti e programmi locali”.La crisi ha infatti avuto un impatto devastante sui territori, con l’occupazione e la dimensione sociale messe in grande difficoltà, il tutto a spese di giovani, lavoratori poco qualificati, ma anche delle fasce già vulnerabili come donne, anziani e i disabili.Per scongiurare il peggio, il politico greco chiede a nome di Regioni e città di “ripristinare la stabilità di bilancio degli enti regionali e locali” e “ampliare l’autonomia tributaria”.Eppure, è lo stesso barometro a indicare che. In Italia, il 51% degli esponenti politici locali ritiene che Regioni e città non abbiano un’influenza sufficiente sul futuro dell’Unione.Alcuni di loro, arrivati a Bruxelles per gli eventi dedicati alla politica regionale della settimana, hanno fatto appello “a migliorare le prestazioni economiche dei nostri Paesi e delle nostre regioni” e a trovare accordi tra i diversi livelli di potere per garantire il successo della ripresa economica. Tra loro, anche gli italiani , che ha chiesto anche “un’azione comune per combattere l’elusione fiscale”, e il , che parlando ha lamentato la mancanza di “una visione” in Ue “di quello che desiderano poter fare le Regioni”.

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