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Il pranzo di Natale secondo il tecnologo alimentare

Di Redazione |

E come ogni anno ricorre l’atteso giorno di Natale… addobbi, presepi e pranzi si susseguono vicendevolmente…

Il giorno di Natale è una festa cristiana ma anche una data simbolica che si collega al solstizio d’inverno ed a una festa pagana romana introdotta dall’Imperatore Aureliano nel 274 d.C.: il “Natale dell’Invitto”, che altro non era che il “Deus Sol Invictus”, divinità solare di Emesa, ovvero il “giorno del nuovo sole”.

Nel suo valore antropologico il Natale cristiano è molto profondo che va dal senso più stretto e intimo della fede allo sfoggio di una bella tavola imbandita con la preparazione di piatti tipici dalla tradizione culinaria. La cena della vigilia e il pranzo del giorno di Natale si caratterizzano per sentimenti differenti ma complementari infatti, la cena della Vigilia di Natale è un simbolo di attesa e di armonia familiare mentre il pranzo di Natale diventa segno di ringraziamento e di comunione nel suo significato più intenso.

Non c’è da stupirsi quindi se il cibo e i riti ad esso connessi hanno un ruolo centrale nella sua celebrazione. Ne abbiamo parlato con Veronica Di Mauro, appassionata di cibo, o meglio, di studio del cibo e delle sue tradizioni. Trentaquattrenne catanese (ma vive a Valverde), sposata e mamma di un bambino, è un “tecnologo alimentare”, lo specialista moderno che possiede competenze multidisciplinari e distintive in campo scientifico, tecnologico, gestionale e legislativo per analizzare il sistema complesso della filiera alimentare e per gestire la qualità, la sicurezza e la sostenibilità dei processi e dei prodotti dal campo alla tavola. 

–  Il Natale siciliano non è vissuto solo da un punto di vista religioso, o in quello puramente folcloristico ma è anche inteso dal punto di vista culinario caratterizzato dalle tipiche ricette isolane…

“Un pranzo lungo ma beato in cui le ricette possono avere delle varianti locali, in base alla zona in cui vengono preparate, ma la bontà del piatto è sempre assicurata… si pensi alla tradizionale caponata nera reinventata in modo da risaltare e valorizzare gli ingredienti con le materie prime prettamente siciliane come mandorle e pistacchi che si confondono nella dolcezza del “nero” della sua incredibile miscela di ingredienti”.

– La Sicilia, dunque, non è terra di brodi e zuppe ma di tutt’altro…

“Le pietanze tradizionali isolane sono molteplici: scacciate di ogni tipo e ogni gusto, le crispelle ripiene di ricotta e acciughe e la caponata nera questo fanno solo da antipasto. Si procede con il “Ripiddu Nivicatu”, una rivisitazione della pasta con il nero delle seppie, un piatto di oltre 40 anni, a forma della possente Etna in eruzione con una colata di pomodoro dal cratere e una neve soffice di ricotta che conferiscono morbidezza al piatto. L’immancabile pasta “ncaciata” cioè ricca di cacio, ragù, uova e melanzane da non confondere con quella “incasciata” cioè incastrata o messa in cassetta e poi infornata. Si va avanti con il baccalà fritto e pipi sicchi che ricordano quest’ultimi i peperoni cruschi lucani. Si arriva così già con la pancia imbastita ai secondi piatti come il falsomagro una pietanza che sembra magra ma non lo è. Infatti al suo interno vi è una farcia di condimenti che contribuiscono a rendere il magro falso: una fetta di mortadella adagiata sulla carne a contenere salsiccia, cipollotto, formaggi vari, prezzemolo”.

– E andando avanti si arriva ai deliziosi e ricercati dolci…

“Un mondo davvero variegato… Infatti il settore caratterizza la gastronomia isolana dove, meglio di ogni altro, si uniscono la fantasia soggettiva del professionista o quella della più comune e popolare massaia alla tradizione secolare. Le ricette dei dolci siciliani preparati per l’attesa festa contribuiscono, con il loro sfarzo ed ingredienti di base come il pistacchio, la mandorla, il miele, la cannella e lo zucchero, ad esaltare il clima eccezionale del giorno di Natale al quale il dolce stesso è collegato, contribuendo così ad enfatizzare il distacco dalla quotidianità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA