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Caso Orlandi, Papa Francesco: “Su Wojtyla illazioni offensive e infondate”

Le dichiarazioni del fratello della ragazza scomparsa, hanno riguardato Papa Wojtyla

Di Redazione |

“Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus in piazza San Pietro.

“Papa Francesco ha fatto bene a difendere Wojtyla dalle accuse formulate da Marcello Neroni attraverso un’audio reso pubblico il 9 dicembre scorso dal giornalista Alessandro Ambrosini”. Così Pietro Orlandi all’Adnkronos, dopo le parole del Papa su San Giovanni Paolo II. “Le uniche accuse nei confronti di Wojtyla sono emerse da quell’audio – prosegue il fratello di Emanuela Orlandi -. Per questo ho ritenuto di consegnare quell’audio al promotore di Giustizia in Vaticano Alessandro Diddi affinché indagasse su questo personaggio. Non posso certo io dire se in quell’audio viene detto il vero o il falso. Lo stesso Diddi mi disse che è necessario scavare ovunque. Ma è giusto che Francesco abbia ritenuto difendere Wojtyla da quelle accuse”, conclude Pietro Orlandi.

L’avvocato di Pietro Orlando, Laura Sgrò, ancora prima delle dichiarazioni di Papa Francesco, si era detta “dispiaciuta della strumentalizzazione”, sottolineando che “il segreto professionale è baluardo della verità stessa e attaccarlo significa volere impedire a un avvocato di potere apportare il proprio contributo alla verità” e attaccando direttamente i media vaticani: “Quanto leggo è una pressione su di me a violare la deontologia professionale a cui non intendo derogare”.

Nello scontro è intervenuto in prima persona anche il promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, che, in un’intervista all’Adnkronos, ha definito l’atteggiamento del legale “una grande battuta di arresto sul mandato del Papa di ricercare a 360 gradi la verità” e “su quello che per anni la famiglia Orlandi ha chiesto di fare”. “Io dico solo che non si gioca con la figura e la memoria di un santo – la posizione di Diddi -, certe accuse sono gravi due volte perché non dimostrate e perché rilanciate mediaticamente, e dunque vanno chiarite subito, senza se e senza ma. Cosa che Sgrò ha preferito non fare”.

Nella tarda serata di ieri, infine, il post su Facebook di Pietro Orlandi: “Sto leggendo delle cose incredibili”, esordisce il fratello di Emanuela, prendendosela con Diddi: “Dicono che loro avevano messo tutta la disponibilità e che noi ora ci tiriamo indietro, ma come possono arrivare a dire questo. Gli ho fornito i nomi su cui indagare, convocare, per fare dei passi importanti avanti dei messaggi whatsapp, la trattativa con Capaldo i rapporti con le istituzioni inglesi , l’audio senza bip di chi accusa Wojtyla e la loro più grande preoccupazione e motivo di battuta di arresto, è sapere chi diceva delle passeggiate serali fuori le mura del Papa? Ma mezzo Vaticano lo diceva e chi me l’ha detto direttamente non e’ più tra noi e allora a che serve sapere quel nome, era una bravissima persona di totale attendibilità. Ma lo capirebbe anche un bambino che questo e’ solo un appiglio, una scusante”.

“Se vogliono essere persone oneste e serie e ci fosse veramente ma volontà a fare chiarezza cominciassero a convocare le due persone vicine a Papa Francesco che si scambiavano messaggi, su telefoni riservati della Santa sede, riguardo a Emanuela e le cose di cui erano a conoscenza”, prosegue Pietro. “Se vogliono fare veramente qualcosa – aggiunge – convocassero le 28 persone di cui abbiamo fatto i nomi. Nella memoria molto dettagliata abbiamo spiegato accanto ad ogni nome perché sarebbe importante ascoltarli. E invece loro come i bambini capricciosi puntano i piedi perché non sanno chi ha messo in giro il “pettegolezzo” sulle uscite di Wojtyla e considerano questo fatto una battuta d’arresto delle indagini. Peccato tutto ciò, ero convinto della serietà e onestà di questa inchiesta, mi auguro si rendano conto che stanno sbagliando e che sono partiti col piede sbagliato. Io, sappiano, raggiungerò lo stesso l’unico obbiettivo che mi interessa , dare giustizia ad Emanuela e la verità , state e certi, uscirà tutta… senza sconti a nessuno”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA