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Mafia: confiscati beni per 10 mln a imprenditore palermitano

Indagini dei carabinieri sul mandamento dell'Acquasanta

Di Redazione |

ROMA, 28 MAR – Beni per 10 milioni sono stati confiscati all’imprenditore palermitano Vincenzo Graziano, 71 anni, ritenuto esponente di spicco del mandamento mafioso dell’Acquasanta. Le indagini sono state condotte negli anni dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo. Con il provvedimento è stata dichiarata irrevocabilità della confisca e il patrimonio è entrato a far parte, in maniera definitiva, del patrimonio dello Stato. Graziano nel 1996 è stato condannato a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa e nel 2009, in continuazione per lo stesso reato, a ulteriori 5 anni. Nel 2014 è stato, nuovamente, arrestato nell’operazione “Apocalisse”, dei carabinieri e condannato a 10 anni di reclusione sempre per lo stesso reato. Nel 2016, è stato condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione per riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, peculato e intestazione fittizia di beni. La confisca è scattata per l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società “A.F.G. Costruzioni srl”, “M.G. Costruzioni srl”, “Costruzioni Generali srl” tutte con sede a Palermo e l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società “A.G. Costruzioni srl”, “Immobiliare Tre s.r.l.” entrambe con sede a Tavagnacco (Ud). Tre magazzini a Palermo; un garage a Palermo; 3 abitazioni a Palermo; un appezzamento di terreno a Palermo; un appezzamento di terreno a Trabia (Pa); un’abitazione a Cinisi (Pa); 8 autorimesse a Martignacco (Ud); 8 abitazioni a Martignacco (Ud); 2 appezzamenti di terreno a Martignacco (Ud); 2 motocicli; un’imbarcazione; una quota di mezza di imbarcazione; 30 rapporti bancari.

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