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Sceneggiatrice Rai arrestata per stalking al capo gabinetto di Di Maio

Di Redazione |

ROMA – Neanche la prima denuncia e l’imminente processo l’hanno fermata. Una breve relazione nel 2017 e un’ossessione mai sfumata da allora. Lei, la stalker, Valentina Pizzale, è una autrice Rai e sceneggiatrice di film. Ha 41 anni ed è stata arrestata due giorni fa per insistenti e reiterati atti persecutori. Lui, la vittima, è il capo di gabinetto della Farnesina, fresco di nomina da parte del ministro Luigi Di Maio, nonché ex ambasciatore italiano in Cina, il 63enne Ettore Francesco Sequi.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la fine del loro rapporto, due anni fa, sembrava destinata a non lasciare strascichi. Una storia marginale per il diplomatico, che è spesso lontano da casa e che in un’occasione pubblica ha conosciuto la donna, ma che si mostra subito senza futuro per incompatibilità caratteriale e di interessi. Ma sul punto non c’è accordo e cominciano da parte di lei le richieste di spiegazioni, le insistenze per tornare assieme, i tentativi di riconciliazione. Sequi, anche per il suo ruolo pubblico, si mostra fermo nel suo rifiuto. A questo punto l’atteggiamento della donna cambia. Le telefonate e i messaggi mutano tono e contenuto.

La ripresa della relazione – riporta ancora il quotidiano – non è più un invito ma una imposizione dietro la minaccia di ritorsioni. Pizzale fa leva soprattutto sulla sua determinazione a mettere a repentaglio la sfera privata dell’ambasciatore, e quindi la carriera come possibile conseguenza, se non le verrà concessa una seconda possibilità. Il diplomatico, che è stato console a Teheran, primo segretario nella rappresentanza italiana alla sede centrale dell’Onu a New York, consigliere d’ambasciata a Tirana e poi ancora rappresentante della Ue in Afghanistan e Pakistan, punta in un primo momento a gestire la questione con il più basso profilo possibile. Evita di rispondere quando può, si mostra fermo quando serve, usa tutte le sue doti professionali per gestire una faccenda così personale, sperando che il tempo la disinneschi. Ma quando capisce che la diplomazia non è una strada percorribile in questo caso si decide a denunciare.

Pizzale, che sui social compare con un altro cognome e una galleria di foto in primo piano, riceve l’avviso di garanzia, una diffida a perseverare e la notifica della data dell’udienza preliminare in cui il pm Daniela Cento e il procuratore Maria Monteleone ne chiederanno il processo. Anziché scoraggiarsi o allentare la presa, la 41enne accentua però la sua insistenza. Altre telefonate, altre minacce, ricatti sempre più espliciti: ‘Racconto tutto e ti rovinò. Sequi, che il 6 settembre ha ricevuto da Di Maio la nomina a capo di gabinetto, torna a rivolgersi ai magistrati con un’integrazione di querela aggiornata quasi in tempo reale. La donna – conclude il Corriere della Sera – viene arrestata nella sua abitazione romana ed è ora in attesa di giudizio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA