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Catania, licenziati 10 operai nel cantiere per Pronto soccorso del Garibaldi

Di Pierangela Cannone |

CATANIA – Dallo sciopero al licenziamento: i lavoratori del cantiere per la costruzione del nuovo Pronto soccorso del Garibaldi Centro, in sciopero dal 31 ottobre, nei giorni scorsi non sono stati autorizzati a entrare, secondo quanto denunciano a “La Sicilia”, in quanto l’impresa madre, la Vi.Sir. scarl, li ha messi a conoscenza dell’interruzione del loro rapporto di lavoro.

Un boccone amaro per i dieci operatori (ferraioli, carpentieri e muratori), che decisero di incrociare le braccia a causa dell’assenza di retribuzione per il lavoro svolto in due mesi di attività e l’approssimazione della forma contrattuale dell’impiego. Tant’è che al recente incontro al tavolo dell’Ispettorato del lavoro tra gli interlocutori coinvolti nella realizzazione dell’opera si è evinto, di fatto, l’esistenza di una mancata attribuzione a tutti i lavoratori della documentazione prevista dalle normative vigenti.

Nella fattispecie, la ditta subappaltatrice – assente al tavolo – non ha consegnato contratti di assunzione né buste paghe né ha fornito formale lettera di licenziamento ai tre lavoratori su dieci che, in corso d’opera, hanno avuto la trasformazione del contratto da determinato a indeterminato. L’azienda ha inviato alla Filca Cisl modelli Unilav, da cui si evince l’impossibilità di verificare la motivazione del licenziamento in quanto indicano dicitura “altro”.

La Vi.Sir scarl, come risulta negli atti, ha manifestato l’impegno ad assumere parte dei lavoratori e la volontà di intervenire nel pagamento di tutte le spettanze retributive e contributive maturate. «Esprimiamo forte preoccupazione – dichiara Domenico Murabito della segreteria Filca Cisl – poiché, ad oggi, alcuna azione è stata fatta per risolvere il problema. Apprezziamo le rassicurazioni dell’impresa madre e della stazione appaltante manifestate all’Ispettorato del lavoro, ma è inevitabile porre una data certa alla risoluzione del problema. Ecco perché daremo tempo fino al 25 novembre per sanare la situazione, dopodiché intraprenderemo le azioni a tutela dei lavoratori con l’attivazione delle procedure di blocco dei mandati e sulla responsabilità della stazione appaltante». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA