I pani per la festa di Ognissanti ,che precede il giorno dei Morti,confezionati secondo la tradizione contadina dei nostri avi a guisa antropomorfa con braccia congiunte, pur richiamandosi tradizionalmente nella ritualità cristiana ,con patente simbologia ,alle anime dei defunti purganti che attendono “refrigerio”e “ristoro”, sembrerebbero ,a mio modesto avviso, una emanazione di antichi riti pagani in onore degli dei Mani (vedasi in particolare la suggestiva più antica denominazione “Mani ncuoddu o Manitta di Sortino) e confermare la radice più recondita e sconosciuta , “archeogastronomica”, delle tradizioni culinarie più antiche della nostra Isola.

Segnalazione e fotogalleria di immagini dal web di Rosamaria Rita Lombardo – archeologa autrice de “L’ultima dimora del re. Una millenaria narrazione siciliana “svela”la tomba di Minosse “-Fara Editore e “Minosse e l’enigma del Monte Guastanella. Con Paolo Orsi a Guastanella, in terra di Sicilia, sulle orme dell’ultima dimora del re Minosse: una sorprendente ipotesi archeologica “Arbor Sapientiae editoreCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA