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Taormina: un piano d’intervento per l’acquedotto

Di Mauro Romano |

Taormina. «Siciliacque» potrebbe salvare la «Perla» dalla «siccità». Si è svolta infatti, a Palazzo dei Giurati, una riunione per definire il programma degli interventi relativi al problematica idrica soprattutto nella frazione Trappitello, dove ad ogni temporale tutto si insozza di fango. Ma urge una visione complessiva del «fenomeno». Dovrà essere effettuata anche un’analisi del consumo e del fabbisogno locale scaturito da apposite tabelle regionali. In quest’ottica si guarda con interesse alla possibilità di aumentare il flusso dell’Ente erogatore da 45 a 100 litri/secondo.

«Si dovranno prendere in considerazioni vari fattori – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Tanino Carella – per esempio i costi da affrontare per pompare l’acqua dal complesso di Santa Filomena o per comprare il prezioso liquido dal sistema di distribuzione». Il prof. Giuseppe Tito Aronica e il geologo Giovanni Randazzo, a disposizione di Palazzo dei Giurati a seguito di una convenzione sottoscritta con l’Università di Messina, presenti alla riunione, presenteranno presto una relazione su come agire nell’ambito delle indagini previste. Si cercherà di avere a disposizione un quadro definitivo per decidere una volta per tutte gli interventi da eseguire. In ogni caso, una prima relazione degli esperti e già arrivata.

Si attende adesso che le vasche si «insozzino» nuovamente per poter prelevare il materiale depositato e analizzarlo, confrontandolo con quello della falda acquifera che alimenta Santa Filomena. Una delle possibilità prospettate è poi quella di utilizzare un «potabilizzatore» per avere a disposizione, in fase di emergenza, acqua totalmente pulita. Tutte le analisi saranno confrontate con dati analoghi sui campioni di terreno circostante e da questo resoconto, quantomeno, si potrà capire da dove arriva il materiale che fa diventare marrone l’acqua nei rubinetti delle abitazioni della frazione Trappitello.

Il piano anti-siccità potrebbe essere pronto nella settimana entrante. Varie sono, comunque, le soluzioni prospettate. Si pensa anche ad un sistema di depurazione che possa risolvere, nell’immediato, la situazione. Il piano, ancora solo ipotizzato, potrebbe prevedere anche il trasferimento dei pozzi in una zona a monte: ipotesi, questa, alla luce della nuova riunione, assolutamente remota. Si è in attesa, dunque, che piova nuovamente per avere chiare le motivazioni di un fenomeno diventato il «cruccio» della frazione. Fioccano, intanto, le proteste.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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