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Burkina Faso: violenze jihadiste, aumentano i morti per fame

Il nord e l'est sono le regioni più colpite dagli islamisti

Di Redazione |

OUAGADOUGOU, 18 NOV – Sono sempre di più le persone che muoiono a causa della fame nella regione settentrionale del Burkina Faso, sotto il controllo di jihadisti che non fanno arrivare gli aiuti umanitari ai bisognosi. “La situazione a Djibo è catastrofica”, ha detto a proposito della città Idrissa Badini, portavoce di un gruppo della società civile nella provincia di Soum. “La fame è a un livello tale che sta iniziando a uccidere bambini e anziani”, ha continuato, aggiungendo che soltanto lo scorso mese 15 persone sono morte per inedia nella città, ma ci sono “probabilmente più vittime”, cioè casi non segnalati. Secondo l’Onu, decine di località in Burkina Faso scontano le stesse difficoltà registrate a Djibo, con quasi un milione di persone in aree sotto assedio islamista nel nord e nell’est del Paese. La popolazione di Djibo, che ha accolto gli sfollati dalle violenze di matrice jihadista, ha raggiunto i 300 mila abitanti, costretti a fuggire un’altra volta verso la capitale Ouagadougou per il peggioramento della situazione nella città. “Privati di acqua, cibo, medicine e segnale telefonico, molti stanno partendo da Djibo a piedi, nella notte, nella speranza di raggiungere le aree che possono”, ha detto un operatore umanitario in condizioni di anonimato. I convogli con forniture sono oggetto di attacchi dinamitardi. A settembre sono morte 35 persone a bordo di un camion esploso per una mina, e tra loro c’erano dei bambini.

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