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Pioggia di finanziamenti per le dighe agrigentine

Di Gaetano Ravanà |

Le sette dighe presenti sul territorio della provincia agrigentina sono i destinatari di alcuni recenti e corposi finanziamenti della Regione Siciliana e, con i lavori di collaudo, potranno invasare quanta più acqua possibile fino al culmine della loro capienza con finalità civili, potabili e soprattutto irrigue. Gli invasi interessati in provincia sono quelli ad esercizio normale di San Giovanni di Naro del 1983 e sperimentali del Furore di Naro del 1978, di Gibbesi di Ravanusa del 1992 e del laghetto Gorgo di Montallegro del 1959.

Le dighe dalla capacità ricezionale limitata sono due: quelli dell’Arancio di Sambuca di Sicilia del 1952, la più antica, e del Castello di Bivona del 1983. I collaudi sono di carattere normale come altre opere pubbliche e specifici quando si tratta di immagazzinare negli invasi i volumi d’acqua in tutta sicurezza. Il finanziamento individuato dal governo Musumeci per tutte e 25 strutture presenti nell’Isola è di 450 mila euro per potere completare le riprazioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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