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Tour de France, a Parigi il trionfo di Nibalì

Tour de France, a Parigi il trionfo di Nibalì e Messina in festa aspetta il suo campione

I Campi Elisi tornano a tingersi d’azzurro 16 anni dopo Pantani

Di Redazione |

Sedici anni dopo l’impresa di Marco Pantani, la celebre avenue parigina degli Champs Elysées – “la più bella del mondo”, come dicono i francesi – torna a tingersi d’azzurro. Con il trionfo del siciliano Vincenzo Nibali al Tour, un messinese che trionfa a Parigi e conquista la Francia a colpi di pedali. Dopo aver trionfato nella 101ª edizione del Tour de France, Vincenzo Nibali è entrato nella storia del ciclismo mondiale, prima ancora che nello sport italiano. Il corridore siciliano si è messo infatti alla ruota di Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi e Pantani, l’ultimo capace 16 anni fa a salire sul gradino più alto del podio degli Champs Elysees e a far risuonare l’inno di Mameli. Note che alla fine hanno commosso lo “squalo dello Stretto”, in lacrime al momento della premiazione.   LE LACRIME Gli occhi lucidi e l’emozione, però, non offuscano la lucidità di un ragazzo che alla soglia dei 30 anni, nel momento della gloria, non dimentica di ringraziare chi ha permesso di realizzare il sogno di una vita. «In primis mia moglie Rachele e la piccola Emma (la figlia, che è subito andato a baciare dopo il traguardo, ndr), senza di loro e senza il sostegno dei miei genitori, che mi hanno seguito sin da bambino, oggi non sarei qui – ricorda il corridore dell’Astana -. Avevo già anticipato che nessuna gioia poteva essere paragonabile a questa vittoria. Un’emozione così forte credo di averla provata poche volte nella vita. È ancora più bello di quanto potessi immaginare, è veramente indescrivibile. Ho costruito questo successo giorno dopo giorno». E non potrebbe essere più vero. Il ragazzo partito a 15 anni dal Sud per diventare atleta in Toscana, ha convinto dall’inizio alla fine della Grande Boucle. In questo Tour si è preso subito la leadership in classifica generale col successo nella seconda tappa (a Sheffield, In Inghilterra), per poi vincere altre tre frazioni, sui Vosgi, sulle Alpi e sui Pireni (con l’arrivo sull’Hautacam). Il dominio di Nibali – interrotto per 24 ore solo dal francese Gallopin – non è stato contraddistino solamente dalle azioni in salita. Anzi, il momento chiave della sua galoppata in maglia gialla è stato probabilmente ad Arenberg (5ª tappa), sui settori di pavé della Roubaix che hanno stroncato il campione uscente Chris Froome (ritirato dopo due cadute) e ridimensionato le aspirazioni di Alberto Contador (anche lui costretto al ritiro alla 10ª tappa).   DOMINIO ASSOLUTO Inutile dire che col britannico e lo spagnolo in gara fino alla fine Nibali avrebbe avuto sicuramente maggior filo da torcere. Ma nei 3664 chilometri del Tour Nibali ha dimostrato una forma fisica e un equilibrio nervoso da numero uno assoluto. E’ un trionfo è tutto italiano. E per una volta, anche i “francesi che s’incazzano” sono costretti a fare chapeau. Salvo qualche articolo al veleno, come quello del quotidiano Le Monde, che nei giorni scorsi ha lasciato planare l’ipotesi di doping. Ma il messinese non sembra badarci più di tanto: “Merci tour, merci ai francesi e merci a tutti quanti”, grida dall’olimpo del podio.

Alla fine tanti brindisi e fiumi di champagne, tra pacche sulle spalle e l’affetto di famigliari e amici. «L’emozione è forte, magari non riesco ad esternarla però dentro di me ho dovuto prendere tante volte il respiro – confessa dopo la premiazione -. È qualcosa di speciale, irripetibile. Ho vinto il Tour de France, finalmente è finito e anche io posso recuperare le energie perché sono veramente stanco».   I FESTEGGIAMENTI A MESSINA Lo squalo, dopo aver raggiunto Merckx, Gimondi, Hinault, Anquetil e Contador nel ristretto club di corridori capaci di vincere in carriera Vuelta di Spagna, Giro d’Italia e Tour de France, non vede l’ora di andare a caccia di nuovi traguardi da tagliare. Ma prima si godrà un po’ di meritato riposo nella sua Messina, dove i festeggiamenti per la vittoria sono cominciati già in mattinata. Centinaia di persone, tra cui la sorella del campione Carmen, hanno guardato l’ultima tappa del tour sul maxi schermo nel Municipio di Messina e dopo sono scese in piazza Cairoli per festeggiare con bandiere e maglie gialle. Gli automobilisti in diverse strade hanno suonato i clacson in segno di gioia. I messinesi attendono ora di poter festeggiare il campione dal vivo. «Forse viene il 20 agosto», dice Carmen. Nibali è conosciuto a Messina oltre che per essere un grande campione nel ciclismo anche per essere molto generoso come spiega Maurizio Guanta, padre di Edy, un bimbo di 7 anni affetto dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker: «Da diversi anni Nibali è coi noi per la “Pedalata contro la Duchenne e Becker”, organizzata dalla Associazione “Amici di Edy onlus” a Messina per raccogliere fondi per la ricerca. Vincenzo, nel 2009, ha conosciuto il piccolo Edy e da allora, sostiene con passione e dedizione la causa. Enzo è un amico splendido, una persona sensibile e generosa». «Come regalo da Enzo – dice la sorella – voglio una delle maglie gialle. Dovrebbe venire qui ad agosto e ci sarà una grande festa. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con mio fratello anche se è sempre stato molto determinato e testardo». «Un episodio curioso – prosegue – è avvenuto quando aveva 10 anni e gli hanno rubato una delle prime bici ed è scoppiato a piangere. Non smetteva più ed era disperato e mio padre gli ha dovuto comprare un’altra bici. Quando a tredici anni Vincenzo voleva smettere gli ha dato uno schiaffo e mio fratello ha reagito ed è di nuovo salito sulle due ruote. Questa è la vittoria più bella sono sempre stata sicura che avrebbe vinto perché è un grande campione». «Vincenzo – dice Michele Pitrone del fan club Vincenzo Nibali – riabilita lo sport del ciclismo anche perché è stato uno dei primi ad aderire al passaporto biologico per cui dal punto di vista del doping è inattaccabile e fa capire agli sportivi che gli sforzi sono veri e genuini».   L’ARANCINO NIBALÌ Felice per la vittoria del campione messinese Salvatore Famulari che ha creato per lui un arancino tutto giallo. «I genitori di Vincenzo – spiega – hanno il negozio accanto al mio, conosco Nibali da piccolo. Questa sera per lui ho organizzato una grande festa nel mio locale e ho creato un arancino di riso con il suo nome e dal colore giallo come la maglia del tour. L’arancino per il Tour è molto buono c’è salmone, rucola e formaggio. Sono sicuro che andrà a ruba».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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