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Ed è polemica Faraone-Crocetta sul “metodo Boffo”

Ed è polemica Faraone-Crocetta sul “metodo Boffo”

Di Redazione |

PALERMO – «Su quanto successo all’ex assessore Sgarlata e a Beatrice Basile, qualcuno deve pagare. In Regione il metodo Boffo è purtroppo diventato una prassi costante. Un metodo inaccettabile, che colpisce le persone perbene. Ora sono io che chiedo chiarezza. Basta impunità per chi organizza la macchina del fango». Sono le dure parole del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Siracusa al gip dell’indagine su presunte irregolarità nella costruzione di una piscina e di un locale tecnico in un terreno di contrada Isola di propretà di Maria Rita Sgarlata, ex assessore regionale all’Ambiente della Sicilia.  

Per questa vicenda l’ex assessore del governo Crocetta si era dimessa dall’incarico. E la sovrintendente Beatrice Basile era stata trasferita. I pm hanno accertato che le autorizzazioni erano state concesse nel pieno rispetto delle norme e nessun rilievo penale è emerso dall’inchiesta.  

«Ma quale metodo Boffo? Faraone pensi piuttosto ai suoi problemi giudiziari, forse è arrabbiato con i giornalisti per gli articoli pubblicati su un suo interrogatorio e parla di un inesistente metodo Boffo… », è stata la replica a distanza del governatore siciliano Rosario Crocetta, in questi giorni a Roma perché tra i “grandi elettori” del Capo dello Stato: «L’assessore Sgarlata non era adeguata al suo ruolo – ha spiegato Crocetta – era un ragionamento politico. Cosa c’entra il metodo Boffo? Non sono il rappresentante del metodo Boffo e neppure mi interessa replicare. Anche perché è una valutazione generica, a me non me ne frega niente». «Chissà, magari Faraone si riferiva al suo interrogatorio di ieri sera nell’ambito dell’inchiesta sulle “spese pazze” che lo vede coinvolto. Ribadisco, non c’è stato alcun metodo Boffo. A me l’assessore non piaceva e basta. Non è stata confermata per motivi politici, non c’entra nulla la vicenda legata alla piscina. Poi al momento del rimpasto semplicemente non è stata riproposta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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