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Raffaele Lombardo ai giudici «Da me nessun voto di scambio»

Raffaele Lombardo ai giudici «Da me nessun voto di scambio»

L’ex presidente della Regione ha risposto alle domande dei pm nel processo in cui è imputato e per il quale la sentenza è attesa a luglio

Di Redazione |

Ha risposto alle domande dei pm Lina Trovato e Rocco Liguori e a quelle del suo legale Salvo Pace l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, durante l’udienza in cui è imputato insieme con il figlio Toti, parlamentare regionale in carica, per il reato di voto di scambio. Lombardo ha risposto riguardo alla «segnalazione» che la Procura ipotizza possa trattarsi di reato: «Io credo, rispondendo a tutte le domande, di avere dimostrato con i fatti e con i documenti che voto di scambio non c’è stato a Catania». Parlando di Privitera Lombardo ha detto: «Si dà il caso che ci siamo imbattuti in una delle persone, forse l’unica, che è stata con me dal ‘70, da quando aveva 10 anni. Nel senso che fui sostenuto da suo padre, poi dall’80 in poi lui ha votato per me, sempre, senza discontinuità alcuna, senza piccoli o grandi tradimenti. Per giunta, nel periodo in cui viene collocato temporalmente questo ipotetico reato, egli è un consigliere di quartiere per l’Mpa, dal 2008 al 2013, quindi ha il bollo del partito per il quale vota e poi lui stesso dichiara in conversazioni che vengono intercettate e che non sono fatte con me che lui spontaneamente e autonomamente, parlando con un altro, si vanta del fatto che è stato lui a scegliere di votare Toti Lombardo e non altri. Perché io non non avevo alcun interesse a fare votare per mio figlio e ho dimostrato che molti nostri dirigenti, a cominciare da mio fratello, votavano per altre persone a cui hanno procurato centinaia e centinaia di voti». Al termine dell’udienza, il giudice Laura Benanti ha calendarizzato le prossime udienze con la sentenza prevista entro il prossimo 23 luglio. «Entro il 23 luglio si andrà a sentenza, – ha detto l’ex presidente Lombardo – più di quello che ho dimostrato e che continuerò a fare con dichiarazioni spontanee se servirà, io credo che non si possa fare. Qua, il voto di scambio non c’è, ovviamente confido nell’imparzialità di giudizio del giudice che poi emetterà la sentenza».

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