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Caltanissetta, raid nell’ufficio del procuratore aggiunto Lia Sava

Di Redazione |

Raid notturno nell’ufficio del procuratore aggiunto di Caltanissetta Lia Sava. Ignoti sono entrati durante i giorni delle festività pasquali e dopo avere gettato a terra delle piante hanno anche acceso il computer.

Non si sa ancora se sono stati copiati dei file. “Lo stabilirà una perizia che affideremo ai tecnici”, ha spiegato all’Adnkronos il Procuratore generale Sergio Lari che parla di “un episodio inquietante”.

“Chi è entrato – dice Lari – ha volutamente lasciato delle tracce, gettando a terra le piante”. E ammette che il “livello di sicurezza al Palazzo di giustizia di Caltanisseta va decisamente migliorato”.

“Il fatto che se qualcuno sia entrato non è piacevole…”, dice. Dell’indagine si occuperà, per competenza territoriale, la Procura di Catania. Lia Sava rappresenta l’accusa nei processi per le stragi mafiose del ’92.

E’ stato lo stesso magistrato, rientrando stamattina in ufficio, a trovare alcuni oggetti fuori posto, si tratterebbe di una pianta, e il computer dell’ufficio acceso. La polizia scientifica ha eseguito i rilievi alla ricerca di impronte ed eventuali tracce: l’ipotesi è che qualcuno si sia introdotto nell’ufficio approfittando della chiusura per le festività pasquali. Sulla porta, però, non sono stati ritrovati segni di effrazione. Le chiavi della porta sono conservate in una bacheca accessibile a diverse persone, visto che servono anche agli addetti alle pulizie. Gli investigatori stanno cercando di capire se il computer del procuratore aggiunto possa essere stato manomesso e se possano essere stati rubati dei file. Al momento, comunque, non è escluso che forse proprio un addetto alle pulizie, lavorando, possa avere spostato degli oggetti e acceso il computer mentre puliva i mobili della stanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA