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Lo Stabile di Catania vicino alla salvezza. Filtrano primi nomi su nuovo direttore

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Intanto negli ambienti artistici catanesi a tenere banco è anche la procedura di selezione delle cinquantotto candidature per l’ambita poltrona di direttore artistico, pervenute nella sede del teatro alla scadenza del bando pubblico. Sulle selezioni vige uno strettissimo riserbo dei componenti del Cda per evitare che si possano innescare forti polemiche come si è verificato durante la passata procedura adottata per nominare i direttore.

Il nodo però è che già da tempo ci sono alcuni nominativi di possibili papabili che hanno cominciato a circolare in città e l’attenzione è massima. Tra questi ci sono senz’altro l’attuale direttore artistico del teatro Brancati, Orazio Torrisi, in passato direttore artistico dello stesso Stabile e quello del maestro Moni Ovadia che già, nella passata procedura in cui poi venne scelto il regista Giovanni Anfuso, aveva presentato la sua candidatura che poi era stata scartata sollevando un polverone di forti polemiche che costrinse i responsabili di allora a non ufficializzare la nomina di Anfuso. La presenza di queste due candidature è sicura perché gli stessi artisti avrebbero più volte ammesso in città di essersi candidati.

C’è poi una rosa di nomi che in città si fanno e non si fanno, si confermano e si smentiscono. E tra questi ci sono quelli del regista Guglielmo Ferro, quello dell’attore e regista Luigi Lo Cascio, quello dell’attore Vincenzo Pirrotta e addirittura anche quello dell’ex direttore dello Stabile, Giuseppe Di Pasquale, al momento impegnato come responsabile di una compagnia privata per il rilancio dello storico teatro Musco, oggi non più nelle mani dello Stabile. Ovviamente stiamo parlando di indiscrezioni e non di notizie confermate.

Silenzio assoluto invece sugli altri 56 nominativi. Probabilmente, pur capendo le giuste motivazioni del cda, per una opportunità di trasparenza dovrebbero essere divulgati, a fine selezione, affinchè anche la città si possa fare una opinione sulle decisioni. Il direttore artistico dovrebbe essere nominato in tempi brevissimi perché ci sono anche tante scadenze ministeriali cui far fronte.

La vicenda del teatro Stabile nell’ultimo anno e mezzo è stata al centro di furiose polemiche. Il teatro è stato sull’orlo del fallimento per un debito accumulato di oltre 12 milioni. Alla scadenza naturale del mandato dell’ex direttore Di Pasquale lo scontro ha riguardato la nomina a direttore artistiche del registra Giovanni Anfuso, che però allora sarebbe stato scelto su espressa indicazione del sindaco Enzo Bianco. Al di là della professionalità del regista la vicenda non ebbe seguito perché nel frattempo, per salvare lo Stabile, l’ex assessore regionale al Turismo e spettacolo, Antony Barbagallo nominò commissario regionale il sovrintendente Giorgio Pace che sospese tutte le procedure in atto, assumendo tutte le cariche, compresa quella destinata ad Anfuso. A conclusione del mandato di Pace l’assemblea ha provveduto a nominare un cda con presidente il notaio Carlo Saggio.

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