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Nel vassoio della festa, tutti i dolci tipici dei Morti

Di Carmen Greco |

“Rame di Napoli”. Biscotti morbidi realizzati con farina, zucchero, burro e cacao amaro. Vengono glassati con il cioccolato e ricoperti da granella di pistacchio. La ricetta originale prevedeva l’aggiunta di “zuccata” o di marmellata d’arancia all’interno. Oggi esistono diverse versioni, da quelle semplici (senza ripieno) a quelle con la marmellata d’albicocca, uno strato di nutella, o nutella di pistacchio. C’è anche la versione con la glassa bianca e sono spuntate anche quelle senza glutine.

“Totò” sono simili alle Rame, ma anziché essere ricoperti di cioccolato fondente, sono ricoperti di cioccolato liquido e hanno forma e consistenza diverse.

“Ossa di morto” – chiamati anche “Pasta di garofano”, sono biscotti composti da parte chiara e una scura, quest’ultima messa sopra quella chiara, fatta con la stessa pasta e alla quale viene data la forma di piccole ossa bianche.

“Bersaglieri” biscotti a forma di bastoncini ricoperti di cioccolato; la versione con la glassa bianca si chiamano “Regina”.

“‘Nzuddi”: esistono due versioni, con le mandorle, più secchi o ricoperte al miele, più gommosi.

“Piparelle” Simili ai cantucci toscani, sono a forma di fettine di pane fatti con la farina, il cioccolato, gli albumi d’uovo, le mandorle e il pepe nero, che si gustano inzuppandoli nel vino.

Questo è anche il periodo di cotognata e mostarda. La prima ricavata dalle mele cotogne, la seconda in due gusti: la mostarda di uva e quella di fichidindia. Si mangiano sia “fresche” sia rapprese in formine di terracotta che riproducono in sbalzo, fiori, frutti e anche simboli religiosi. Asciugate, si conservano per mesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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