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Covid, da Catania parte la telemedicina per 50 pazienti: ventilazione e controlli mentre sono a casa

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Sta per scattare, tra oggi e domani, il progetto di telemedicina a distanza per malati Covid messo in atto dal primario di terapia intensiva respiratoria del Cannizzaro di Catania, dott. Sandro Distefano.

Il piano prevede il controllo a distanza di una cinquantina di malati Covid che saranno ventilati a casa e controllati direttamente dai medici del progetto. Il progetto si avvale del  patrocinio della Regione Siciliana e si tratta di uno studio pilota volto a verificare la possibilità di assistere i pazienti Covid mediante l’attuazione di un programma di Telemedicina, sia in ambito ospedaliero che domiciliare.

Secondo Distefano numerosi studi internazionali hanno dimostrato un minor indice di mortalità in pazienti trattati mediante ventilazione non invasiva rispetto ai pazienti intubati, ventilazione in modalità invasiva. Il trattamento a casa della  cinquantina di malati permetterà di ridurre l’occupazione dei posti letto ospedalieri, assicurando un alto grado di assistenza al paziente, limitando allo stesso tempo il contagio del personale sanitario.

Secondo il piano il paziente ce si reca al pronto soccorso verrà trattato con i normali procedimenti. Trascorse dodici ore dall’inizio della terapia, se vi è una buona risposta dei parametri vitali e ventilatori, il paziente può essere riportato al proprio domicilio e incluso nel presente studio con monitoraggio in telemedicina. Il medico assegnerà anche la terapia antibiotica, cortisonica, e con derivati eparinoidi forniti dalla farmacia ospedaliera come primo ciclo terapeutico. Si assegnerà un Ventilatore di tipo domiciliare.

Qualora si renda necessaria la somministrazione di ossigeno, la ditta fornitrice dovrà assicurare la consegna del bombolone entro sei ore dalla dimissione.   Inoltre il positivo verrà connesso alla centrale operativa per il monitoraggio. Avvio di un programma di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) che preveda l’invio di un infermiere al domicilio del paziente ogni 24 h per la rilevazione dei parametri vitali, esecuzione di EGA arteriosa, valutazione della diuresi. I primi dieci ventilatori sarebbero già stati assegnati e lo studio nei fatti sarebbe già partito.

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