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Marsala, nella serra il maresciallo Mirarchi

Marsala, nella serra il maresciallo Mirarchi scopri un gruppo di criminali che l’ha ucciso

Le indagini sull'omicidio ► Folla ai funerali del carabiniere

Di Redazione |

MARSALA  – Procedono serrate e senza sosta le indagini della Procura di Marsala per fare luce sulla morte del Maresciallo Capo dei Carabinieri, Silvio Mirarchi, ucciso nel corso di un’operazione antidroga. Dai primi approfondimenti investigativi a seguito degli avvenimenti del 31 maggio, rende noto il procuratore facente funzioni, Anna Sessa, è emerso che i militari dell’Arma, impegnati in un servizio di osservazione, notando la presenza di più persone che al buio si comportavano in maniera sospetta, decidevano di avvicinarsi per verificare cosa stessero facendo. Giunti a circa 60 metri dai sospettati, accendevano le torce in dotazione e si qualificavano come Carabinieri, provocando una repentina reazione a fuoco che determinava prima il ferimento e poi la morte del Maresciallo Mirarchi.

Ulteriori dati investigativi raccolti, sottolinea il magistrato in una nota, consentono di delineare il coinvolgimento nella vicenda di un gruppo organizzato di criminali, i quali erano intenti ad asportare la canapa afgana coltivata all’interno di alcune serre di contrada Ventrischi di Marsala e che, vistisi scoperti, non hanno esitato a reagire con le armi.

Le attività sinora svolte, secondo il procuratore, non consentono di ipotizzare un collegamento tra quanto verificatosi in contrada Ventrischi ed il ritrovamento effettuato circa 10 giorni fa sempre dalla Compagnia Carabinieri di Marsala in contrada Ferla di Mazara del Vallo di un’altra piantagione di canapa indiana; tra le due contrade peraltro vi è una distanza di circa 10 chilometri. Su quest’ultimo episodio ci sono ancora indagini in corso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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