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Conte e Toninelli in Sicilia per accelerare i lavori della Agrigento-Caltanissetta

Di Alessandro Anzalone |

CALTANISSETTA – A 38 giorni di distanza dalla manifestazione di protesta che portò in piazza a Caltanissetta oltre 3mila persone, il premier Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli sono arrivati nel cantiere della Cmc per la cerimonia di riapertura dei lavori nel tunnel che porterà ad Agrigento, rimasti bloccati per 5 mesi.

Il premier e il ministro sono arrivati alle 12.15 nel cantiere Bigini, dove è stata realizzata una delle più imponenti gallerie dell’opera. Presenti amcje il presidente del gruppo parlamentare M5S all’Ars Francesco Cappello e il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, il nisseno Giancarlo Cancelleri.

La ripartenza, a rilento dei cantieri, è avvenuta nei giorni scorsi: l’arrivo del premier Conte dovrebbe dare una accelerazione alla ripresa dei lavori per completare un’opera che è in ritardo di oltre 3 anni. I lavori (costo 1,3miliardi di euro) cominciarono nel 2009 con il primo lotto nell’agrigentino (poco più di 30 km), ultimato e tutto aperto alla circolazione nel marzo scorso, dopo 8 anni. Nel 2012 vennero avviati gli interventi del tratto nisseno previsti fino all’ingresso dell’autostrada Palermo-Catania (44 km) il cui completamento era previsto entro dicembre 2018.

Proprio gli imponenti interventi all’uscita di Caltanissetta, con alcune gallerie, hanno provocato la chiusura – causa frana – del viadotto San Giuliano, strategico per l’ingresso in città. Una struttura che la città chiede di riaprire, ma per la quale c’è stabilire ancora eventuali interventi e costi.

Il 3 febbraio scorso oltre tremila persone scesero in piazza per una imponente manifestazione, organizzata dall’amministrazione comunale e dalla Curia vescovile. Un corteo, con la presenza di esponenti del Governo regionale, parlamentari, sindaci, sindacalisti, società civile, per chiedere la ripresa dei lavori – dopo la richiesta di concordato della Cmc – e per sollecitare il pagamento delle spettanze arretrate alle aziende che hanno anticipato somme per la cooperativa di Ravenna (oltre 50milioni di euro) e che si sono trovate in grosse difficoltà e a rischio chiusura, con il possibile licenziamento di oltre duemila dipendenti. Poi si è arrivati ad un accordo, con l’Anas che anticiperà le somme alle ditte che avevano contratti con la Cms non solo per il raddoppio della Ss 640, ma anche per i lavori di realizzazione della Palermo-Agrigento e il completamento della metropolitana di Catania.

«Prendiamo atto che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tiene in considerazione le istanze di una comunità che, anche attraverso il proprio sindaco, chiedeva la sua autorevole presenza sui cantieri del raddoppio della Ss640 per toccare con mano il rischio di una calamità sociale ed economica oltreché l’isolamento dell’intero territorio del centro Sicilia – ha detto il sindaco Giovanni Ruvolo – I lavori sono ripartiti a scartamento ridotto, non certo a causa delle imprese fornitrici e subappaltatrici siciliane che con grande senso di responsabilità hanno tenuto in vita un cantiere che rischiava la revoca dell’appalto. Ma l’80% delle soluzioni richieste dal tavolo unitario che ha organizzato la grande manifestazione del 2 febbraio a Caltanissetta – continua Ruvolo – sono ancora da affrontare e risolvere: il pagamento di tutti i crediti dei fornitori, la moratoria sui contributi previdenziali, il riavvio di tutti gli operai del diretto che oggi sono in cassa integrazione».

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