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Incendi alla Plaia di Catania, il sospetto del dolo: «Roghi appiccati in più punti»

Di Redazione |

 CATANIA – «Sull’incendio di ieri qualche riflessione va fatta, perché le fiamme erano in punti sparuti e questo merita un approfondimento per capire se c’é stata una serie di atteggiamenti colposi o qualche atteggiamento di natura dolosa». Suonano come un macigno le prole del capo nazionale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo che dopo un sopralluogo alla Plaia di Catania adombra il sospetto che possa essersi trattato di qualcosa di organizzato. «Per avere delle certezze – ha aggiunto – c’è però bisogno di fare delle indagini. Io non ne ho di certezze, mi limito a constatare che il fuoco sembra essere partito da punti diversi. La squadra di Polizia giudiziaria del comando di Catania sta lavorando, e se avrà certezze le riferirà all’autorità giudiziaria». 

Il “day after” sulla Plaia di Catania dopo il terrificante incendio che ha distrutto alcuni stabilimenti balneari e decine di auto e spinto i bagnanti in mare per la paura, è amaro e ha il sapore acre del fumo che ancora si sprigiona da alcuni focolai. La gente è tornata ad affollare il litorale e a fare il bagno, ma per le autorità è il momento dei bilanci e della conta dei danni. 

«Guardando le immagini di ieri con le fiamme alte mi aspettavo danni maggiori – ha però detto Dattilo -. I danni ci sono, sono strutturali ma abbiamo visto incendi peggiori. Il fatto che ci fossero bambini o turisti ha avuto un impatto mediatico forte».

«L’emergenza di Catania è vera e andrebbe vissuta sul piano della prevenzione. E’ evidente che un incendio, come è apparso a me di modeste dimensioni, su un campo di erba secca genera dei danni che sono assolutamente prevedibili», ha detto ancora Dattilo che ha invitato «tutti gli enti a fare prevenzione, dallo sfalcio del l’erba alla cura della propria proprietà, avendo in mente dei principi di prevenzione incendi che in questa città sono ben conosciuti, soprattutto quando c’è caldo. Bisogna giocarsela assolutamente sulla prevenzione».

Un chiaro monito anche al sindaco di Catania, Salvo Pogliese che  dopo un sopralluogo sul lungomare della Plaia ha detto di aver «constatato  che nonostante la gravità degli incendi, le attività degli stabilimenti potranno riprendere tra pochissimi giorni. Purtroppo i danni sono importanti per via di alcune cabine, spazi coperti e auto andate distrutte e di numerosi alberi e zone a verde devastate. Tuttavia grazie alla forza e al coraggio degli imprenditori, l’estate alla Plaia proseguirà come ogni anno».

Il sindaco ha evidenziato «lo straordinario impegno dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, della forestale, della protezione civile e dei volontari che si sono adoperati per limitare la violenza delle fiamme e soccorrere i bagnanti in preda al panico che cercavano di mettersi in salvo». «Li ringrazio tutti – ha affermato – a nome dell’intera città di Catania».

Sul fronte delle polemiche, Pogliese ha ricordato che «il 14 maggio scorso ho emanato un’ordinanza che obbliga i privati a sistemare i terreni di proprietà per limitare il propagarsi del fuoco, una prescrizione che alcuni purtroppo non rispettano». «Adesso – ha aggiunto – a spettiamo l’accertamento delle responsabilità e chiarire la causa degli incendi. E’ necessario, però, oltre a intensificare i controlli, un adeguato senso civico per rispettare l’ambiente e anche prevenire gli incendi».

Pogliese ci tiene però a precisare che la situazione potrebbe essere stata ben più grave se «nelle scorse settimane, dopo 8 anni, grazie alla collaborazione tra Comune e Città metropolitana, non fossimo intervenuti sul viale Kennedy, ripulendo le sterpaglie e migliorando la sicurezza del principale asse viario della Plaia. Comunque – ha concluso Pogliese – sono certo che anche stavolta Catania saprà rialzarsi e trovare la forza per proseguire, contro ogni avversità, nel percorso di rinascita».

E’ polemica anche per l’esiguità di uomini e mezzi dei pompieri. A questo ha risposto il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, secondo il quale dire che i vigili del fuoco a Catania sono troppo pochi è esagerato. Nei piani del ministero, anche per Catania è previsto un potenziamento».

«Abbiamo dislocato in Sicilia, in attesa che la Regione faccia la propria parte – ha aggiunto – un superelicottero, lo stesso che è intervenuto insieme al suo gemello e a 11 dei 12 Canadair che avevano ieri sull’Isola. Dire, dunque, che siamo intervenuti in pochi è esagerato… Che si possa rafforzare il sistema è evidente, ed è un problema nazionale, che stiamo valutando al ministero. Abbiamo 1.500 uomini nuovi che devono fare i corsi per poi essere immessi all’interno». 

Dattilo ha anche reso noto che è stato «firmato con il Comune di Catania un atto che dà la possibilità all’Ente di finanziare ore di straordinario per formare squadre di vigili del fuoco per la città metropolitana».

Lidi subito riaperti

Ha già riaperto il lido Europa, uno dei tre stabilimenti balneari danneggiati dall’incendio divampato ieri. Dopo lavori eseguiti la notte scorsa, con la messa in sicurezza della zona distrutta dal rogo che ha interessato 45 cabine, il lido stamattina è tornato ad ospitare i bagnanti. «E’ un esempio di imprenditoria che non si ferma davanti ai problemi – ha detto Ignazio Ragusa, presidente regionale del Sib, il sindacato dei “balneari” di Confcommercio – si è sbracciato le maniche e si è messo al lavoro: ieri il danno, stamattina ha riaperto».

Ragusa conferma che sono stati tre gli stabilimenti balneari danneggiati, due in maniera più grave. E sottolinea «il grande impegno dei soccorritori», ma anche quello «dei titolari dei lidi» che «con personale antincendio e con gli estintori hanno creato dei “varchi” per permettere ai clienti di mettersi al sicuro e limitato i danni, non soltanto nelle loro strutture, ma anche in quelle dei colleghi, con grande senso di solidarietà». Anche il presidente del Sib Sicilia ha ricordato come «il lavoro sul verde eseguito dal Comune di Catania nella zona ha permesso di limitare di molto di danni». Ma sulla conta dei danni non si esprime: «è ancora troppo presto, ma sono elevati».

Intanto come ogni giorno centinaia di bagnanti con zaini in spalla, borsoni e buste in mano, affollano  la spiaggia sabbiosa del litorale. Si guardano attorno, scattano foto e filmano con i cellulari e poi via verso il lido. Sulla spiaggia c’è già gente stesa al sole in una giornata che meteorologicamente è calda, ma non di fuoco come quella di ieri. 

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