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Rifiuti, la Oikos contro Claudio Fava e lui: «Risponderà delle offese»

Di Redazione |

PALERMO – «La Oikos è una società che da anni lotta quotidianamente per affermare il proprio diritto ad esistere ed operare nel mercato dei rifiuti e non rinuncerà di certo adesso, dinanzi all’ennesima farneticazione ideologica, ad avvalersi degli strumenti che la legge mette a disposizione per tutelare gli interessi economici e non patrimoniali di decine di lavoratori e dei suoi azionisti».

L’azienda ribatte così al deputato regionale, Claudio Fava, che ieri ha depositato una interpellanza con risposta scritta per sapere se il governo «non ritenga di dovere sospendere con effetto immediato il decreto col quale l’assessorato dell’Energia ha rilasciato l’autorizzazione» per dieci anni alla discarica per i rifiuti non pericolosi in contrada Valanghe d’inverno.

«Leggendo le motivazioni della sentenza sul caso Oikos, l’intero processo di autorizzazione della Regione dovrebbe essere rivisto», aveva detto Fava. «La società è gestita – prosegue la nota – da un consiglio di amministrazione che non tollera alcuna illazione in ordine alla propria autonomia e indipendenza».

Secondo Claudio Fava, la decisione di prorogare l’Aia – Autorizzazione integrata ambientale – per la discarica di Valanghe di Inverno della Oikos per altri dieci anni, nonostante una condanna di primo grado, «non è stata dettata dall’emergenza ma è una decisione politica». E sempre per Fava «è una responsabilità gravissima che si assume il governo Musumeci». 

Ma questo è quanto sostenuto ieri da Fava, che oggi – appena venuto a conoscenza della nota dell Oikos – ha replicato all’azienda proprietaria della discarica Valanghe d’Inverno. E non le ha certo mandate a dire: «Non mi risulta – ha affermato il presidente della Commissione regionale Antimafia – che, almeno ufficialmente, la società Oikos faccia parte del Governo regionale. Per questo le precisazioni contenute in un comunicato diffuso della società risultano, oltre che volgari nella forma e offensive nel contenuto, grottesche nelle giustificazioni proposte».

«Delle offese la Oikos sarà chiamata a rispondere nelle opportune sedi legali – ha aggiunto Fava – Sul piano politico e amministrativo resto in attesa di una risposta da parte del presidente Musumeci e del governo regionale, ai quali è stata rivolta la mia interpellanza. Dopo le motivazioni della sentenza di condanna e la scomposta reazione di oggi dell’azienda di Proto, la linea del silenzio appare sempre più intollerabile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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