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Musumeci agli italiani del Nord Italia: «Per ora non venite in Sicilia». E ai turisti: «Qui non c’è focolaio»

Di Redazione |

PALERMO L’aumentare dei casi di coronavirus in Sicilia passati da tre a quattro (anche se sul caso di Catania si è ancora in attesa della conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità) sta facendo preoccupare non poco le autorità e il governatore siciliano Nello Musumeci sbotta: «Sarebbe meglio che i turisti dal Nord non venissero». 

Una frase che potrebbe sembrare shock ma che il presidente della Regione ha pronunciato in un più ampio contesto: «La Sicilia non è una terra in cui non si può sbarcare e non si può atterrare – ha spiegato -: però servono controlli perché non è possibile che i due casi registrati di positività al coronavirus riguardano turisti del Nord perché nella nostra isola non c’è un focolaio. Sarebbe meglio che i turisti dal Nord non venissero». 

Musumeci aggiunge: «Se un cittadino che arriva dal Nord avverte dei sintomi con senso di responsabilità deve comunicarlo alle autorità sanitarie e sottoporsi alle procedure».

Il governatore rivendica l’esigenza di maggiori controlli: “Il governo nazionale ci garantisce che vengono fatti ma non è così, e noi come Regione non possiamo intervenire perché le competenze sono dello Stato. Ribadisco l’esigenza di fare controlli adeguati negli aeroporti per chi arriva in Sicilia». 

«Voi immaginate se il focolaio fosse nato in Sicilia e un siciliano avesse portato il Coronavirus in Lombardia o in Veneto? Potevamo scappare…» ha detto ancora. «Tutto può accadere», ha aggiunto il governatore siciliano, «ma se ci fossero controlli minimi all’accesso in Sicilia eviteremo alcune situazioni. Nessuno vuole alimentare polemiche ma è mai possibile che la gente arriva dalla Lombardia e dal Veneto e nessuno controlli? Quanta gente arriva dal Nord in treno e nessuno li controlla alla stazione di Messina. Eppure lo Stato ritiene di avere fatto tutto quanto era necessario nel controllo dei passeggeri in arrivo».

Musumeci sa che le sue dichiarazioni potrebbero essere male interpretate da chi si appresta a fare un viaggio in Sicilia e chiarisce che si riferisce soprattutto alle persone entrate in contatatto con i focolai di Lombardia e Veneto. E infatti spiega: «L’ho detto, e lo ripeto, i turisti provenienti dalle zone gialle farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia. Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti. La Sicilia è e resta, finora, una regione sicura, dove trascorrere la vacanza in un clima assai propizio. Per questo da giorni invito tutti, anche certa stampa, a non fare terrorismo psicologico. In ogni caso, chi arriva da una zona colpita dall’epidemia ha il dovere di informare le autorità sanitarie siciliane, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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