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La prima campanella anche in Sicilia tra qualche dubbio e molta prudenza

Di Redazione |

Ingressi scaglionati per età, per classe e per sezione, genitori in attesa all’esterno che si salutano, tutti bene o male a distanza e tutti con la mascherina. Ha preso il via anche in Sicilia l’anno scolastico, il primo dell’era covid. Ingressi scaglionati sia nelle scuole d’infanzia che nelle medie, con i ragazzi della prima che in genere entrano alle 8 del mattino e con gli ultimi che fanno il loro ingresso alle 9. Per i bimbi della scuola d’infanzia c’è la misurazione della temperatura e ognuno ha il suo zaino, qualche genitore con un contenitore di plastica, con dentro il necessario per far sì che i bambini non si scambino gli effetti personali. Fuori dalle scuole capannelli di genitori che si scambiano opinioni sulle modalità di uscita dei loro figli perché anche le uscite sono scaglionate. In diverse scuole sarà comunque un inizio a singhiozzo perché molte saranno sedi dei seggi elettorali a causa del referendum sul taglio dei parlamentari.

I PEDIATRI: RISPETTANDO LE REGOLE, IL RISCHIO E’ ZERO

MATTERELLA A VO’. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto l’anno scolastico a Vo’, il paesino del Padovano dove si è registrato uno dei primi e più pericolosi focolai di coronavirus nello scorso febbraio.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte anche 200 tra alunni, insegnanti e personale amministrativo estratti a sorte in rappresentanza di tutto l’istituto comprensivo Guido Negri, a cui si aggiungeranno delegazioni delle altra scuole italiane, selezionate per i lavori creativi realizzati durante la chiusura delle scuole.

IN CLASSE IN SICUREZZA: ECCO IL DECALOGO

I DUBBI DEI PRESIDI. «L’anno scolastico 2020/21 si avvia sotto il segno della straordinarietà, così come si era concluso il precedente. L’emergenza sanitaria ancora in atto ha amplificato le tante lacune strutturali e procedurali che caratterizzano la scuola italiana, imponendo nei mesi estivi uno sforzo immane a tutti i livelli, e segnatamente a quello di ciascuna istituzione scolastica, per cercare di colmarle». Inizia così la lettera che il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha inviato ai colleghi dirigenti scolastici. «Purtroppo, alla vigilia della ripresa delle lezioni in presenza, permangono – in numerose realtà – vari nodi da sciogliere tra cui il reclutamento dei supplenti, l’assunzione dei DSGA, il reperimento dei locali, la consegna dei banchi monoposto e delle mascherine chirurgiche», fa notare Giannelli che ha sottolineato anche le tante traversie affrontate in questi mesi dai dirigenti scolastici. «La nostra categoria ha affrontato innumerevoli difficoltà per organizzare in modo nuovo gli spazi e per gestire al meglio le risorse finanziarie, umane e strumentali. Abbiamo messo in campo le nostre capacità progettuali per prospettare scenari che garantissero la ripartenza, mantenendo sempre aperti i canali comunicativi con le famiglie, con l’Amministrazione e con gli enti locali e coinvolgendoli costantemente nella riorganizzazione del servizio scolastico. Abbiamo anche dovuto modificare, in tempi brevissimi, i documenti fondamentali della scuola, insieme allo staff e agli organi collegiali», scrive.

CONTROLLI DEI CARABINIERI A CATANIA. Il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha disposto uno specifico servizio in tutta la provincia DI Catania al fine di vigilare sul rispetto delle misure di contenimento del virus, nonché di supporto a tutti gli studenti, i loro genitori e i dirigenti scolastici, quest’ultimi preventivamente contattati dai Comandanti di Stazione, al fine di evitare ogni criticità in concomitanza con l’inizio delle lezioni. Il servizio in questione è stato svolto in modo discreto proprio per non turbare gli alunni, soprattutto quelli in tenera età, generando però consapevolezza della necessità di operare nel rispetto delle normative anti covid-19.

LA MERENDA DA CASA. Per più di uno scolaro su tre (35%) la merenda è preparata a casa da genitori e nonni con frutta, panini semplici e torte casalinghe che sorpassa l’acquisto di prodotti confezionati, (25%) o pizza, focaccia o cornetti freschi al negozio (7%). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè, divulgata in occasione dell’inizio dell’anno scolastico segnato dall’emergenza Covid, che ha costretto gli italiani a cambiare le proprie abitudini.

La necessità di mantenere le distanze sociali e ridurre al minimo i contatti esterni e i rischi di contagio, sottolinea la Coldiretti, ha favorito un forte ritorno al fai da te casalingo, con il coinvolgimento spesso di genitori e figli nella preparazione. Un bisogno di sicurezza che ha fatto anche sparire il tradizionale scambio di merende tra i compagni di classe.

Una svolta salutistica importante anche dal punto di vista nutrizionale visto che il 54% dei bambini faceva una merenda inadeguata con il consumo di alimenti con eccessiva densità calorica, secondo l’ultima indagine Okkio alla Salute. Senza dimenticare, conclude la Coldiretti, che in molti casi si coglie l’occasione per la riscoperta delle tradizioni e del legame con il territorio: dalla piadina ripiena della Romagna alle torte di verdure tipiche del centro Italia fino al classica pane e frittata.

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